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Reddito di cittadinanza, la truffa a Caserta: "Indirizzi diversi", come incassavano l'assegno

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Tu chiamalo, se vuoi, reddito di residenza. C'è un posto, in Italia, dove l'assegno grillino ha creato turismo. Sta riempiendo le seconde case. Sta popolando a dismisura un paese che tra criminalità e immigrazione clandestina non è certo tra le mete più ricercate d'Italia. Castel Volturno, provincia di Caserta: da queste parti il 2021 si è chiuso con un saldo di duemila nuovi abitanti su un totale di 29.000. Mica poco, anzi. E non perché c'è il mare ma perché a queste latitudini l'illegalità che permea ogni briciolo di quotidianità ha aperto un nuovo fronte: quello dei furbetti del reddito di cittadinanza. Pardon, di residenza.

 


La questione è molto semplice. A Castel Volturno, negli ultimi anni, la crisi economica acuita dagli strascichi prodotti dal covid ha drogato le iscrizioni anagrafiche: la perdita del lavoro e le incertezze occupazionali hanno spinto parecchie persone a staccarsi dalla famiglia per andare a vivere da soli nelle miriadi di seconde case vuote in paese, tra quelle che ancora non sono state occupate abusivamente. Non tanto per un desiderio di emancipazione quanto per intascarsi l'assegno mensile facendo leva su un cavillo non certo sconosciuto.
 

REQUISITI ISEE Lo schema è chiaro: gli appartamenti in questione diventano prime case per consentire a disoccupati e inoccupati di formare nuclei famigliari indipendenti e riuscire così ad avere i requisiti Isee e reddituali necessari per ottenere il sussidio. Del resto, la legge è chiara. Per richiedere il reddito di cittadinanza serve, tra gli altri requisiti, un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30.000 euro. Le famiglie, così, si stanno frantumando sotto i colpi del reddito a 5 Stelle.
Ed ecco servito l'incremento di nuove residenze a Castel Volturno. Nessun volo pindarico: le iscrizioni anagrafiche aumentano perché le regole - del resto siamo in Italia - possono essere aggirate con uno schiocco di dita. I duemila nuovi paesani non sono giunti qui per supportare l'economia locale o creare nuove opportunità, magari agevolati da una fiscalità benevola, ma semplicemente per spernacchiare lo Stato e riempirsi il portafogli. Qualche numero su tutti: nel casertano ci sono 53.000 percettori del reddito di cittadinanza e oltre 2.000 di questi risiedono proprio a Castel Volturno.
Non solo: al centro per l'impiego locale risultano iscritti più della metà dei residenti. Ma c'è di più. E non c'entrano solo i sussidi. Perché qui, negli ultimi anni, si è costruito così tanto, soprattutto nelle zone di Destra Volturno e Bagnara, che ora c'è un eccesso di offerta che spinge gli affitti al ribasso e di conseguenza la convenienza economica a popolare il paese anche da parte di chi viene da fuori, specie dalla provincia di Napoli.

 


 

RAGGIRI CONTINUI I raggiri delle residenze, però, non sono altro che la punta dell'iceberg. Da queste parti, infatti, agli onori delle cronache sono già balzati i percettori del reddito di cittadinanza che avevano messo in piedi un florido commercio di stupefacenti. A fine febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe e quelli della Stazione di Villa Linterno hanno eseguito nel Casertano un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una cinquantina di persone: la droga veniva venduta anche di fronte agli istituti scolastici di Castel Volturno dove, tra l'altro, si è registrato il maggior numero di cessioni negli orari serali. Gli ordini arrivavano via telefono attraverso linguaggi criptici (Maria per la marijuana, Mario per l'hashish e bubbazza per la cocaina). Tra i pusher con la tessera del reddito grillino c'erano anche malavitosi agli arresti domiciliari e sorvegliati speciali. A dimostrazione del fatto che la misura pentastellata per abolire la povertà ha prodotto solo storture e truffe. Le regole, come purtroppo spesso capita nel nostro paese, si sono dimostrate facilmente aggirabili e nessuno è ancora riuscito a metterci una pezza. Coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Tu chiamalo, se vuoi, reddito di residenza. 

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