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Peschiera del Garda, da questo video la svolta nelle indagini: "Chi spunta nel branco", minuti contati?

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I giovani responsabili delle devastazioni a Peschiera del Garda, alcuni dei quali accusati anche di aver molestato sessualmente cinque ragazze sul regionale Verona-Milano, avrebbero le ore contate: decine di filmati pubblicati sui social e le immagini di videosorveglianza, girate alla stazione e nei pressi del lungolago dove c'è stato il violento raduno di adolescenti nordafricani lo scorso 2 giugno, potrebbero essere di grande aiuto alle forze dell'ordine che stanno indagando. Sarebbero trenta i sospettati.

 

 

 

Al momento, infatti, sono stati aperti due fascicoli dalla Procura di Verona: uno riguarda i disordini tra Peschiera e Castelnuovo, in città e in spiaggia - in questo caso l'ipotesi è di rissa aggravata, danneggiamenti e tentata rapina -; mentre l'altro riguarda le presunte molestie sessuali ai danni di cinque ragazze. Per la seconda inchiesta, inoltre, non è escluso che la Procura veronese valuti l'aggravante dell'odio razziale, sulla base delle dichiarazioni delle vittime. Una di loro agli investigatori avrebbe raccontato: "Mentre ci toccavano senza lasciarci scampo ci urlavano 'qui non vogliamo italiani'". 

 

 

 

Il papà di una delle adolescenti che hanno denunciato le molestie ha spiegato: "Quando mi ha detto che era bloccata, che le stavano tutti addosso e non riusciva nemmeno a respirare sono impazzito...mia figlia era in balia di gente senza scrupoli e io ero a casa impotente. Se non fosse riuscita a scendere a Desenzano quelli non so cosa le avrebbero fatto". Non sono mancate poi delle critiche al sistema di emergenza e alle ferrovie: "Ho chiamato prima la Polizia Ferroviaria di Peschiera, ma non rispondeva nessuno, poi il 112, che mi ha passato i Carabinieri di Peschiera, che mi hanno detto di chiamare la Polizia ferroviaria... a quel punto sono salito in macchina. Mezz'ora dopo mi hanno chiamato i Carabinieri ma mia figlia era riuscita a scendere a Desenzano".

 

 

 

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