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Palermo, "elezioni sabotate per il calcio": sospetti e veleni ai seggi, come si spiega il caos

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Il gioco del calcio è uno degli ultimi rituali sacri rimasti in Italia. E così sorprende fino a un certo punto che a Palermo sia scoppiato il caos nel giorno delle elezioni amministrative, che coincide con quello del possibile ritorno in Serie B della squadra cittadina. Stasera al Barbera i rosanero giocheranno la partita decisiva per la promozione contro il Padova: sono già tante le persone assiepate fuori dallo stadio.

Il sospetto è che le defezioni a sorpresa di circa 150 presidenti che hanno gettato nel caos i seggi palermitani siano legate al calcio: si vocifera che qualcuno abbia auspicato un annullamento della giornata elettorale, con slittamento del voto a domani. Adesso però la situazione sarebbe rientrata con la nomina da parte del Comune di Palermo degli ultimi presidenti delle sezioni elettorali mancanti. Fatto sta che stamattina molte persone sono state pregate dai vigili urbani di tornare a casa e di tornare alle urne soltanto nel pomeriggio.

Un mix tra disorganizzazione, inefficienza e mancanza di senso civico che ha scatenato un polverone. Tra l’altro per Palermo si tratta di un appuntamento elettorale importante, dato che la città è chiamata a eleggere il nuovo sindaco dopo i dieci anni di Leoluca Orlando. Evidentemente, però, per qualcuno è più rilevante l’appuntamento del Barbera, dove il calcio d’inizio è previsto a urne ancora aperte.

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