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Elena Del Pozzo, "chi c'era con la mamma". Bimba uccisa, il sospetto pesantissimo

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Sono ancora tanti i punti che non tornano sull'omicidio di Elena Del Pozzo, la bambina di 4 anni uccisa dalla madre, Martina Patti, nel Catanese. Pare che dietro l'estremo gesto ci fosse una sorta di dispetto nei confronti dell'ex compagno e padre della piccola: la donna sarebbe stata gelosa dell'affetto di sua figlia per la nuova compagna dell'uomo. Secondo gli investigatori, la donna poco più che ventenne avrebbe calcolato e premeditato l'uccisione di Elena. Tra i punti ancora oscuri del caso c'è anche l’ipotesi di un complice, qualcuno che possa aver aiutato la donna a uccidere la bambina o a nascondere il cadavere. E non mancano dei dubbi pure sul luogo in cui il delitto è avvenuto.

 

 

 

Nel corso dell'interrogatorio, la Patti avrebbe detto di avere agito da sola e di avere ucciso sua figlia nel luogo in cui è stato ritrovato il corpo, un campo incolto a 600 metri da casa, lo stesso dove lei ha portato i carabinieri il giorno dopo la denuncia del rapimento da parte di tre uomini armati. Secondo le forze dell'ordine, però, come spiega il Corriere della Sera, la bambina sarebbe stata uccisa in casa e poi sarebbe stata lasciata in quel campo all'interno di un sacco nero per l’immondizia. L’omicidio sarebbe avvenuto tra le 14 e le 15, dopo che la donna era andata a prendere la bimba all’asilo per riportarla a casa. 

 

 

 

Dubbi e sospetti pure sull'arma del delitto, un coltello da cucina che però non è ancora stato trovato. Sarà la Scientifica a chiarire quello che per ora non torna, isolando - se mai ci fossero - le tracce di sangue nell'abitazione della donna. Tracce che confermerebbero l’ipotesi degli inquirenti. Al vaglio pure il telefono della Patti, da cui - a detta della famiglia dell'ex compagno - sarebbero partiti messaggi duri contro di lui e la sua nuova fidanzata.

 

 

 

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