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Sharm el Sheik, "dubbi sull'intossicazione": i genitori convocati in Procura

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Colpo di scena sul caso di Andrea Mirabile. Si apre una nuova fase di indagine sulla morte del piccolo deceduto a Sharm El Sheik mentre si trovava in vacanza con i genitori in vacanza. Come vi abbiamo raccontato in queste settimane, il piccolo è deceduto in Egitto, il papà invece ha accusato un malore ed è stato ricoverato in terapia subintensiva. La mamma, incita, è stata già dimessa. Ma adesso i genitori del piccolo potrebbero essere sentiti dai magistrati perché la loro testimonianza potrebbe essere la chiave per capire cosa sia successo davvero in quella maledetta vacanza. I pm infatti vogliono sapere tutto: i luoghi frequentati e soprattutto le persone incontrate.

 

 

Le indagini della Procura, coordinata dall'aggiunto Ennio Petrigni, puntano ad avere un quadro chiaro sulla causa del decesso. E quanto pare, secondo quanto riporta ilCorriere, c'è il sospetto che possa non essere stata un'intossicazione alimentare. La tesi sostenuta dai medici egiziani a quanto pare non ha convinto fino in fondo i magistrati. I sintomi non corrispondono a quelli tipici da intossicazione alimentare. "Il paziente — dicono dal policlinico di Palermo — ha avuto i sintomi di una intossicazione che potrebbe essere ambientale o da contatto". 

 

 

Nessuna traccia, ad esempio, di dissenteria. Al padre sono stati diagnosticati insufficienza renale, una infezione delle vie urinarie, ma non prblemi legati all'intestino. Inoltre nessun altro ospite del resort avrebbe accusato problemi di questo genere. È noto che i la famiglia avrebbe mangiato con un menù à la carte e non al consueto buffet del resort. Solo i risultati sui prelievi dagli organi del piccolo potranno dare una risposta. Ma intanto i dubbi sono arrivati fino in Procura: ora i genitori dovranno raccontare cosa è accaduto in quelle 36 ore da incubo. 

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