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Riccione, chi si è seduta per prima sui binari: Giulia e Alessia, il dettaglio decisivo

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Non saranno gli esami tossicologici a chiarire cosa è successo quella maledetta notte in cui Giulia e Alessia, le due sorelle di Castenaso hanno trovato la morte a soli 15 e 17 anni sotto un treno ad alta velocità in transito alla stazione di Riccione. Non si possono fare esami su quello che è rimasto dei corpi. Così come si legge su Repubblica, nel reportage di Stefania Parmeggiani e Ilaria Venturi, se risposte ci saranno, potranno arrivare solo da altre testimonianze, persone incontrate durante la serata, amici di una notte. Di certo c’è quello che ha detto il questore Rosanna Lavezzaro: tutto è stato molto veloce, le discrepanze sono nei dettagli non nella sostanza. Di certo c'è che il macchinista del Frecciarossa diretto a Milano e in transito a Riccione sul primo binario ha visto Giulia, la sorella più grande, in piedi sui binari e ha azionato il fischio e il freno, ma i treni ad alta velocità viaggiano anche a duecento chilometri orari. Era una impresa impossibile. Poi gli era apparsa davanti Alessia, la piccola, anche lei sui binari. Ha avuto l'impressione che si sia accorta del treno, che si sia girata come per tornare indietro, ma era troppo tardi.

 

 

Secondo la ricostruzione di Repubblica Giulia e Alessia erano arrivate a Riccione nel pomeriggio di sabato e avevano trascorso la serata in discoteca, al Peter Pan, sulle colline. Qualcuno aveva sottratto a Giulia la borsa con portafoglio e telefonino e così domenica mattina le due sorelle si erano trovate sole, senza un soldo, lontane da casa. Alessia il telefono lo aveva ancora, ma scarico. Un ventiquattrenne si era accorto di loro, le aveva viste sdraiate a terra, fuori del locale, e aveva offerto un passaggio. Una volta in auto gli aveva anche prestato il suo telefonino e così Alessia aveva fatto quella chiamata: "Papà, stiamo tornando". Rintracciato dalla Polfer dirà che le due ragazze sembravano molto stanche, provate dal furto, ma in buone condizioni psicofisiche. Alle 6.50 erano in stazione. Lo confermano i testimoni, il gestore del bar che stava ricaricando il distributore automatico e a cui Giulia ha ripetuto la storia del furto prima di allontanarsi e riunirsi con Alessia, che era scalza e teneva in mano un paio di stivali neri. La Polfer sostiene che sia è stata Giulia a scendere sui binari per prima. Alessia si era seduta sulla banchina, forse per superare il dislivello di cinquanta centimetri che la separava dai binari e raggiungere la sorella. Il gestore del bar ha gridato: "Cosa state facendo, fermatevi". Poi lo schianto.

 

 

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