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Guido Bertolaso, la verità sul Covid dalla Cina: "Perché ho aspettato a parlare"

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Guido Bertolaso prova a spegnere gli allarmismi. L'assessore alla Sanità della Regione Lombardia prova a spiegare cosa sta succedendo in queste ore con l'arrivo di passeggeri contagiati dalla Cina. In un'intervista al Corriere, Bertolaso afferma: "La Lombardia ci ha visto lungo, forse perché è stata la Regione che ha pagato il prezzo più alto nella prima ondata. Direi che l’esperienza conta. Lo dico da uomo abituato a gestire le emergenze. Non posso che valutare positivamente la decisione del ministro Schillaci di imporre l’obbligo. Un’iniziativa che va nella direzione della tutela della salute dei cittadini e che ci permetterà di monitorare l’evoluzione della “situazione Covid”".

 

Poi spiega quando è slaito il livello di allerta: "Le informazioni che circolavano sulla Cina erano allarmanti. Per capire che cosa stesse davvero succedendo, abbiamo deciso di controllare i passeggeri che arrivavano da lì. Abbiamo informato il governo, che ha preso in considerazione il nostro lavoro. Si sta facendo un buon gioco di squadra". E ancora: "Ho aspettato a parlare dei test per evitare il panico. Analisi su 15 campioni per riconoscere le varianti". Sulle comunicazioni degli ultimi giorni aggiunge: "Ho scelto di avviare l’attività di testing senza diffondere l’informazione perché volevo capire se ci trovavamo di fronte a un problema vero oppure no: una prudenza per evitare di diffondere preoccupazioni eccessive. Dopo aver proposto il tampone ai passeggeri dei primi due voli, abbiamo subito comunicato i risultati. Devo dire che la nostra non è stata un’iniziativa azzardata né sbagliata: sono emersi 97 positivi su 212 testati, quasi uno su due".

 

A questo punto traccia un identikit dei contagiati: "Turisti cinesi o residenti in Italia, ma di origine cinese. Il 75 per cento di loro era diretto verso una meta non lombarda, il 16 per cento invece a Milano o nell’hinterland. Nella maggior parte dei casi hanno un’età compresa tra i 16 e i 65 anni. I sintomi? Pochi o assenti".Infine dà una tempestica per i risultati sui tamponi che devono tracciare l'eventuale presenza di nuove varianti: "Questione di ore. Tra i tamponi positivi, sono stati scelti i 15 con la carica virale più alta e sottoposti al sequenziamento. Appena disponibili, comunicheremo i risultati al ministero" .

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