
Marita Comi, la moglie di Bossetti si sfoga: "Cosa voglio adesso"

"Moglie di ferro", "guerriera". Marita Comi - moglie di Massimo Bossetti che nel carcere di Bollate sconta l'ergastolo definitivo per l'omicidio di Yara Gambirasio - si è conquistata l'immagine di una donna forte che nonostante tutto e tutti ha combattuto per difendere il suo uomo e per tenere insieme la sua famiglia. Come si sarebbe comportata, le era stato chiesto dopo la sua deposizione in Corte d'Assise a Bergamo, se avesse sospettato di Massimo? Drastica la risposta: "Lo avrei lasciato". Adesso che i fari della cronaca si sono accesi ancora una volta sul caso perché il pubblico ministero di Bergamo che si è occupata del delicato caso della morte di Yara, Letizia Ruggeri, è stata iscritta nel registro degli indagati per frode processuale e depistaggio (la vicenda investe il tema della conservazione dei reperti contenenti materiale biologico, la cui analisi ha condotto dritto all'ergastolo Bossetti), Marita Comi sbotta: "Vorrei una vita normale", ha detto a Gabriele Moroni che l'ha intervistata per il Giorno.
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"Si cerca di tirare avanti, ma niente è come prima", ha precisato Marita che oggi ha quarantaquattro anni e lavora - lei che prima dell'omicidio non lavorava - in una ditta di pulizie. "Quel fatto ha cambiato tutto", aggiunge il fratello Agostino Comi. "Dopo anni mia sorella vorrebbe tornare a un'esistenza normale. Anche se normale non tornerà più e lei lo sa. I ragazzi sono cresciuti e cercano di fare la loro vita". Nicolas che oggi ha 21 anni lavora in un'azienda artigiana; la sorella, maggiorenne da poco, si è diplomata in una scuola di grafica, la terzogenita ha 16 anni. Le loro esistenze vanno avanti, e nessuna illusione sulla scarcerazione del padre: l'indagine contro il pm non determinerà in alcun modo la riapertura del processo.
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