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Sedute spiritiche, cocaina, l'anziana posseduta e 2 morti: Roma sotto-choc

Simona Pletto
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Droga e riti esoterici di una setta dedita all’occultismo: sono emersi inquietanti dettagli dalle indagini sulla morte delle due donne trovate cadavere in casa nel quartiere di Monte Mario, nella Capitale. Elena Bruselles, ex infermiera di 83 anni, malata di Alzheimer, giovedì è stata rinvenuta mummificata nella propria abitazione. La sua morte risalirebbe almeno a un mese fa. Era a letto. Nella camera vicina c’era anche il cadavere della figlia Luana Costantini, di 54 anni, morta forse una settimana prima. A trovarli, il fratello di Luana, preoccupato perché non aveva più notizie dalle due donne che vivevano insieme nell’abitazione di via Giulio Salvadori. Con loro viveva anche l’ex fidanzato della 54enne, Paolo Rosafio, almeno fino a dicembre: il suo nome compariva sul campanello dell’abitazione.

L’uomo, di origine pugliese, fondatore di una setta dedita all’esoterismo, ieri è stato rintracciato dalla Polizia nell’abitazione della madre a Lecce. Per ora sul loro decesso resta l’ombra di mistero. Sui loro corpi non sono stati trovati segni di violenza, ma sarà l’autopsia a dire esattamente le cause della morte.

Non si esclude che l’anziana madre sia stata coinvolta in un rito esoterico a base di droga, mentre la figlia, caduta in depressione, sarebbe rimasta in casa per giorni senza toccarla e senza avvisare nessuno. Gli inquirenti del Commissariato Primavalle stanno anche cercando di capire se in quella casa, posta sotto sequestro, vivevano altre persone e se sia stata ritiratala pensione della madre nel mese di dicembre e forse anche a novembre, quando la donna era già deceduta. Per adesso è stata esclusa la presenza di cocaina.

ACCUMULATRICE
Sembra che la donna, accumulatrice seriale, collezionista di centinaia di bottiglie di birra vuote, appartenesse a un movimento occultista denominato “Il Tempio” aperto solo agli iscritti. Contemporaneamente era un’adepta di una “comunità del paranormale”, denominata “Cubytrix”. Sui social Luana, che aveva perso il lavoro di operatore sanitario per le sue posizioni no vax, condivideva le iniziative dei “fratelli e sorelle” di Cubytrix. Sulla pagina della setta si trovavano corsi di magia, di tantra nero, divinazione, oltre a pubblicità per la vendita di materiali per sedute spiritiche. 

La donna, che ha continuato a pubblicare fino al 27 dicembre articoli e post a tema esoterico, non aveva più rapporti con la sorella e il fratello da quando era entrata in una relazione con lo “sciamano” fondatore di Cubytrix, alias Paolo Rosafio, conosciuto come lo sciamano Shekhinà. L’uomo, con cui ha fatto coppia per circa due anni e mezzo, non è indagato ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro sull’ultimo periodo che avrebbe vissuto con la donna, poco prima di Natale. Secondo i vicini di casa in quei giorni Rosafio usciva a fare acquisti da solo spiegando che Luana era depressa e in un’occasione aveva raccontato di averla addirittura recuperata in giro in vestaglia e piedi nudi.

L’AMICO
Roberto, un amico di Luana, ha raccontato di come la donna si fosse isolata dopo un rito di evocazione la notte di Halloween. Da quel giorno Luana era cambiata: «Non mangiava, batteva i denti con furia». Rimanendo completamente da sola con una madre ammalata di cui non era in grado di prendersi cura, la donna potrebbe aver anche utilizzato la pensione della madre per acquistare droga «fino al suo crollo». 

Questa l’ipotesi avanzata dall’amico che per un periodo era stato suo ospite quando lei faceva ancora coppia col santone. Come Marco Foschi, coofondatore di “Cubytrix”: «Il nostro gruppo non c’entra con il satanismo», spiega. «La depressione di Luana non era legata a noi ma a “Il Tempio”, un gruppo chiuso dove si fa di tutto». E aggiunge: «Per un anno sia io sia lo sciamano abbiamo fatto di tutto per tirarla fuori dai suoi rituali creando persino Cubytrix per aiutare lei e molti altri come lei. Ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta». E chiosa: «Non so cosa sia successo in quella casa, anche se ci stavo ero sempre fuori. Appena abbiamo capito era troppo tardi e siamo andati via». Saranno gli inquirenti a ricostruire cosa sia successo in quella casa di Primavalle, dove avrebbero trovato resti di un rito esoterico: candelotti, mozziconi di candele e una tunica.

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