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Orsa JJ4, il giorno in cui si decide tutto: ecco la conferma

Daniele Mastromattei
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Il Tar salva ancora l’orsa. Jj4 colpevole di aver aggredito e ucciso Andrea Papi mentre correva nei boschi sopra Caldes in Trentino non «deve essere abbattuta ma trasferita». Così deciso dal Tar di Trento che per la seconda volta in due settimane accoglie i ricorsi presentati dalle associazioni animaliste, questa volta sospendendo il secondo decreto di abbattimento approvato lo scorso 28 aprile dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Nel provvedimento del presidente del Tar Fulvio Rocco si legge infatti che la soppressione «non può ragionevolmente e legittimamente conseguire da una carenza strutturale del Casteller confessoriamente addebitabile alla stessa Provincia», e che il trasferimento dell’animale- attualmente detenuto nel centro faunistico del Casteller -secondo il «parere reso dall’Ispra in data 20 aprile 2023 per il caso di specie risulta in sé ammissibile e, dunque, posta sudi un piano di perfetta concorrenza con quella dell’abbattimento (...)».

 

Per la giustizia amministrativa la soluzione del trasferimento di Jj4 è praticabile, anche se la Provincia di Trento sostiene il contrario. Tuttavia il Tar ricorda «che la stessa amministrazione provinciale nel corso del 2021 ha trasferito due esemplari di orso, già a lungo rinchiusi al Casteller e analogamente “problematici”, in strutture di accoglienza ubicate all’estero. L’orsa Dj3 infatti vive oggi in una riserva tedesca e l’orso M57 in una riserva ungherese». E ancora: sul trasferimento di Jj4, il tribunale sottolinea inoltre come nel decreto di Fugatti del 28 aprile non «c’è evidenza di accertamenti istruttori compiuti al riguardo».

Festeggiano le associazioni animaliste: «Fugatti e la sua politica basata sulla legge del taglione e sulla vendetta personale, registra un’altra sconfitta su tutta la linea, ora prenda atto dell’insussistenza delle sue argomentazioni e provveda a trasferire Jj4 anche prima del 25 maggio - data della prossima riunione collegiale del Tar - in un luogo sicuro tra i tanti rifugi disponibili e sicuri», dichiara la Lav. E ancora: «Il decreto di Fugatti non è solo assurdo nel contenuto e non adeguatamente motivato, ma rappresenta anche una vera e propria sfida al ministero dell’Ambiente, contrario alla soppressione di Jj4, che ha istituito un “tavolo tecnico” per l’elaborazione di una nuova strategia sulla gestione degli orsi e mostra di aver ben presente il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali sancito dal nuovo articolo 9 della Costituzione. 

Fugatti invece procede per conto proprio, come se gli orsi fossero di sua proprietà, come se l’art.9 non esistesse e ignorando completamente la mobilitazione di milioni di italiani contrari all’abbattimento», scrivono le associazioni animaliste Enpa, Leidaa e Oipa. Interpellato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, risponde: «Prendiamo atto della decisione del Tar, che ha voluto incidere in maniera sostanziale nella sfera di valutazione amministrativa che compete alla Provincia. 

 

Auspichiamo che le nostre istanze possano essere finalmente accolte in udienza. Non nascondiamo la nostra sorpresa, che è la sorpresa della comunità trentina: attraverso la documentazione fornita al Tar, credevamo di aver superato le perplessità del giudice, ma evidentemente così non è stato». Insomma come abbiamo già anticipato la decisione sul destino dell’esemplare responsabile della morte del 26enne Andrea Papi slitta al prossimo 25 maggio. «La Provincia dovrà fornire entro le ore 12 dell’11 maggio le relazioni su modalità, costi e misure di sicurezza relative al trasferimento degli orsi problematici Dj3 e M57, attualmente custoditi rispettivamente in Germania e in Ungheria e tutte le possibilità di strutture che possano accogliere Jj4», dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale dell’area Animali Selvatici della Lav che suggerisce due riserve naturali una in Germania e un’altra in Giordania. Pronte ad ospitare Jj4.

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