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Torremaggiore, il padre-killer? "Un mostro, molestava nostra figlia. E per questo..."

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"Mio marito era un mostro. Due anni fa ha molestato sessualmente nostra figlia. E' successo diverse volte. Non solo le ha rovinato la vita ma l'ha anche uccisa". Lo ha detto Tefta Malaj, la moglie albanese del panettiere Taulant Malaj che a Torremaggiore, nel Foggiano, ha ucciso la figlia Jessica di 16 anni, ha ferito la stessa donna e ha ucciso un pasticcere italiano sospettato di essere l'amante della moglie. La donna, ricoverata in ospedale a Foggia, è stata intervistata dalla trasmissione Me Zemer te Hapur della tv News 24 Albania. "Mio marito - ha raccontato ancora la donna alla tv albanese - aveva pianificato tutto. Stavamo tutti quanti dormendo a quell'ora. Mio marito ha preso il bambino con il coltello in mano e lo voleva ammazzare, io mi sono buttata per salvarlo, poi ha accoltellato me. Il bambino dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale nella stanza. Poi lui ha dato tanti colpi di coltello a me, non mi ricordo quanti. Faceva il video mentre dava calci e pugnalate con il coltello. Mia figlia dormiva e ha sentito dei rumori e si è alzata. Lui a nostra figlia non l'ha mai voluta". 

 

 

 

Dall'ordinanza del Gip del tribunale di Foggia emergano intanto nuove testimonianze e dettagli agghiaccianti. "Abbiamo visto Taulant e lui diceva a mio marito di andare a casa sua perché aveva ammazzato tre persone e che c'era il bambino terrorizzato. Ci diceva di venire a prendere il bambino", ha rivelato la cognata di Malaj, spiegando agli inquirenti che l'assassino "al telefono riferiva soltanto di aver ammazzato tre persone e diceva" a mio marito "di andare a casa sua. Io ho vietato tal cosa e allora Taulant si è recato sotto casa mia, ha bussato più volte con il clacson della sua auto e sono scesa giù per prima e dopo di me mio marito". Una volta arrivati a casa di Taulant Malaj, la donna ha detto di "aver notato sulle scale condominiali un uomo steso a terra, senza riconoscerlo" e che dopo è arrivata l'ambulanza. "Sono salita da sola in appartamento e ho preso il bambino e l'ho portato giù. In casa c'era la mamma stesa che mi chiedeva di portarlo giù". 

"Ho colpito anche Gessica e l'ho uccisa - ha confermato agli inquirenti lo stesso panettiere albanese -. Manco mi ero reso conto che fosse lei. Gessica purtroppo si è trovata nel momento sbagliato". "Dal letto loro due sono scappare in cucina, dove ho continuato a colpirle. Dopo mezz'ora sono uscito di casa, precisamente nell'androne condominiale e mi sono reso conto di cosa avevo fatto. Immediatamente dopo tornavo a fare il video che avete acquisito", ha detto il 45enne con riferimento alle immagini che lui stesso ha registrato con il suo telefonino cellulare dopo il duplice omicidio. Confermato il motivo scatenante della carneficina: la discussione con il vicino di casa Massimo De Santis che l'albanese riteneva essere l'amante della moglie. Secondo il suo racconto, sabato notte l'uomo era a letto con la moglie quando ha scoperto che la donna stava chattando con De Santis. Allora il panettiere si sarebbe alzato dal letto aprendo la porta di casa. Poco dopo si è fermato l'ascensore da cui è uscito l'altro uomo. Taulant avrebbe chiesto allora al pasticcere perché fosse li'. La coppia viveva al primo piano della palazzina mentre De Santis al terzo. Tra i due ci sarebbe stato a questo punto uno scontro, e De Santis avrebbe spintonato il panettiere per poi scappare. Taulant sarebbe allora andato in cucina per prendere un coltello e poi lo avrebbe inseguito per le scale fino nell'androne dove lo ha colpito con 21 coltellate, uccidendolo.

 

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