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Pietro Orlandi sbotta: "Discussione al Senato, ma perché?"

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La Procura di Roma ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne sparita nel nulla il 22 giugno del 1983. La notizia è arrivata dopo che anche il Vaticano ha voluto tornare a far luce sulla misteriosa vicenda. Da qui l'appello di Pietro, fratello di Emanuela, che si è lasciato andare a uno sfogo: "Discussione Senato su commissione d’inchiesta e richiesta di audizioni per capire cosa stia accadendo tra Vaticano e Procura……..ma perché? Una commissione parlamentare è, dovrebbe essere, totalmente indipendente da Procura e Vaticano".

Su Facebook Orlandi commenta l’iter al Senato per la Commissione di inchiesta sulla scomparsa della cittadina vaticana e della coetanea Mirella Gregori e la richiesta di svolgere audizioni prima di procedere all’esame e alla votazione del testo. "Un plauso ai deputati e presidente della Camera per la volontà nel pretendere all’unanimità, in tempi brevissimi, l’approvazione per la Commissione d’inchiesta. La giustizia merita rispetto".

Solo qualche ora prima Orlandi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Il motivo? Ancora una volta il freno alla Commissione. "Credo che le polemiche dei giorni scorsi - ha tuonato - create ad arte, e gli imbarazzanti appelli, di un certo giornalismo, a deputati e senatori, a trovare il modo per 'cassare questa commissione insensata', abbiamo sortito l'effetto desiderato. Purtroppo dopo il Campidoglio anche al Senato qualcuno evidentemente preferisce non incrinare certi rapporti con la Santa Sede e mette un freno all'approvazione della Commissione trovando appigli per perdere tempo, ritardare, e forse cancellare". 

 

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