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Emanuela Orlandi, l'ex carabiniere: "Dov'è sepolta". Si scatena la furia del fratello

La svolta: un prete indagato per il sequestro

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Un giallo infinito, quello di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa in Vaticano ormai 40 anni fa. Un caso riaperto: la procura di Roma ha infatti ripreso l'indagine, di concerto con il Vaticano. E in queste ultime ore sta facendo molto parlare quanto detto da Antonio Goglia, ex carabiniere ed impiegato comunale di San Giorgio a Cremano, parole riferite al procuratore Stefano Luciano: "Nei sotterranei di Castel Sant' Angelo, o Mole Adriana, altrimenti detta Mausoleo di Adriano, dietro una porta rinforzata dovrebbe trovarsi una stanza di circa 20 metri quadri, nella quale dovrebbero trovarsi resti umani, compresi quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori", ha fatto sapere l'ex carabiniere.

Una scoperta, ha aggiunto, a cui sarebbe arrivato lui stesso dopo "studi approfonditi" e in base a "fatti concreti". L'ex carabiniere invoca anche di essere interrogato dal magistrato vaticano Alessandro Diddi, convinto di avere elementi importanti, anzi risolutivi.

 

Peccato però che Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela e che ormai da decenni si batte per la verità, non abbia gradito molto quanto detto da Goglia. Il disappunto viaggia sui social, laddove scrive: "Purtroppo leggo articoli e ipotesi senza movente reale che passano per certe al centro per cento e che generano solo confusione. Mi dispiace - rimarca -. Tanto si sa che ogni cosa viene, senza controlli, ripresa da altri siti generando confusione su confusione, ipotesi su ipotesi e qualcuno sarà contento. Come gridare al lupo al lupo perché quando uscirà quella reale sarà considerata come tante, falsa", conclude un furibondo Pietro Orlandi.

 

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