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Ferie, dal mare alla montagna: vite spezzate in una vacanza mortale

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Claudia Osmetti
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La ricercatrice di 29 anni. Il turista spagnolo 44enne. Ma anche il ragazzino di quattordici anni in ferie in Brasile, l’uomo di 57 anni nel Bellunese, il sub 52enne a Campomarino (in Molise) e il giovane 26enne morto durante un’immersione, a Badolato, in Calabria. Le vacanze. Le sacre vacanze.

Quella settimana di relax, lontano da tutto, e quella settimana che, però, alla volte, perché il destino colpisce a caso, diventa un dramma e, purtroppo, anche una fatalità. Un malore, un incidente, il morso di una zanzara: e poi la corsa all’ospedale, il pronto soccorso, le ambulanze, i medici che (ovunque, sia qui che all’estero) provano a fare l’impossibile, ma non c’è niente da fare e allora, quei giorni che dovevano essere di svago si trasformano in una tragedia. Come per Elisabetta Caon, ricercatrice di Resana, in provincia di Treviso, deceduta in Grecia lunedì scorso, per colpa di un’ischemia cardiaca mentre era in spiaggia, nel Peloponneso, assieme al fidanzato.

O come Christian Carnuccio, italiano ma residente in Germania, tornato nel Catanzarese per le vacanze e rivenuto senza vita dopo un’immersione per la quale è stato aperto un fascicolo, è stato iscritto nel registro degli indagati (come atto dovuto) il suo istruttore di sub. Sono tanti, solo nell’ultimo week-end, i casi simili. C’è il turista spagnolo che stava camminando, ieri mattina, sul sentiero 711 in Val Canali, in Trentino. Era proprio lì, a 2.200 metri di quota, vicino al percorso delle Sedole, quando è precipitato per un canalone, ripido, ripidissimo, di quaranta metri di profondità e non c’è stato niente da fare. Il compagno che era con lui ha immediatamente chiamato aiuto, alle 9,45, col cielo terso e le temperature ancora miti, ma l’elicottero giallo e gli uomini del Soccorso Alpino (che tanto fanno e ringraziarli non sarà mai abbastanza) non hanno potuto che recuperarne la salma.

Nella stessa area (nel Nordest, questa volta a Belluno) e nello stesso momento un altro signore perdeva l’equilibrio mentre era seduto su una panchina. Noach, La valle Agordina: lui, il signore, era appena salito con la famiglia aun belvedere, voleva solo godersi la vista limpida delle montagne. Si è sbilanciato all’indietro ed è caduto nel vuoto. Montagna, ma non solo. A Ravenna il mare ha restituito il corpo senza vita di un 24enne di Cervia: scomparso sabato pomeriggio dopo un tuffo a poca distanza dagli amici, riemerso domenica mattina e portato in obitorio per l’autopsia di rito. A Campomarino, in provincia di Campobasso, un uomo è annegato davanti alla moglie che stava prendendo il sole in spiaggia assieme ad alcuni parenti e amici. Ancora nella mattina di ieri, ancora prima delle 10: la vittima si era immersa con la muta già parecchie volte, quando la moglie non l’ha più visto tornare ha dato l’allarme. I bagnini sono accorsi, i villeggianti hanno provato a dare una mano, i medici del 118 sono intervenuti subito: ma era già morto. Forse per un malore. Ora, sulla vicenda, la Capitaneria di porto di Termoli sta effettuando tutti gli accertamenti necessari e la procura di Larino deciderà come procedere.

Eppure la storia più assurda, più dolorosa, più tremenda è quella di Matteo Chieu, giovane ragazzo di Tolmezzo, in provincia di Udine: quattordici anni appena, una vacanza in Brasile con la famiglia e un decesso, prematuro, dovuto alla puntura di una zanzara. Stava festeggiando una promozione per gli ottimi voti conseguiti in pagella, Matteo. Aveva dei parenti brasiliani, sua madre si era trasferita in Italia per aprire una boutique in Friuli: quell’insetto maledetto ha scatenato una serie di reazioni che hanno reso vano ogni tentativo di salvargli la vita.

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