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Verona, Chris Abom travolto e ucciso: "Lasciato morire come un cane"

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Chris Abom poteva essere salvato se fosse stato soccorso subito dopo l’incidente. Ne sono sicuri i medici della terapia intensiva: forse sarebbe bastato praticare un massaggio cardiaco al 13enne, che è morto dopo essere stato investito da un’auto a San Vito di Negrar, in provincia di Verona. L’uomo che lo ha travolto non si è fermato e l’allarme è stato dato solo in seguito da alcuni passanti che hanno visto Chris a terra. 

Quando i soccorritori sono arrivati il ragazzo era già in arresto cardiaco e respiratorio: rianimato sul posto, è poi morto ieri mattina, martedì 1 agosto, all’ospedale veronese di Borgo Trento. “Mio figlio era buono, era buono. Non doveva morire in quel modo. Lasciato a terra come un cane”, è l’urlo di dolore della madre, che si è sfogata con il Corriere della Sera. “Vogliamo vedere se questa persona ha il coraggio di presentarsi e pagare per quello che ha fatto”, gridavano ieri parenti e amici della comunità ghanese.

Enrico Polat, direttore della terapia intensiva dell’ospedale Borgo Trento, ha fatto sapere che la morte è stata causata da un “arresto cardiaco da ipossia” e ha aggiunto che Chris si sarebbe “sicuramente salvato” se fosse stato soccorso immediatamente. I genitori della vittima, che era di origini ghanesi, attendono il nullaosta dall’autorità giudiziaria per la restituzione della salma, in modo da procedere con la celebrazione del funerale. 

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