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Spresiano, 10 euro dal benzinaio? Lo scontrino che scatena la rivolta

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"Ma dove andremo a finire?": nuovo capitolo per la rubrica "scontrini folli". Questa volta la storia arriva da Spresiano, in provincia di Treviso, e a raccontarla è il sindaco Marco Della Pietra, che ha pubblicato la foto di uno scontrino su Facebook e poi si è lasciato andare a un duro sfogo. Il fatto risale a venerdì mattina, quando la moglie del primo cittadino avrebbe avuto un piccolo incidente in auto mentre accompagnava la figlia a fare le analisi. "Quando è stata l’ora di ripartire c’era il paraurti posteriore dell’auto di Ale (la moglie, ndr) che toccava la ruota sinistra - ha raccontato Della Pietra -. Ora, immaginate la scena: una mamma con la figlia di 4 anni, appena tamponate, ancora spaventate e agitate, e mio padre, che non ha più 30 anni, che cerca di sistemare a mano il paraurti".

 

 

 

"Fatalità - si legge ancora nel post - lì vicino (per non dire a pochi metri) c’era un distributore di benzina e mio padre ha chiesto a un ragazzo che ci lavorava se avesse potuto prestargli qualcosa per fare leva e spostare il pezzo dalla ruota. Detto fatto: il ragazzo ci ha pensato lui e con una leva in due minuti ha spostato l’ostruzione liberando la ruota. Mio papà allora, per gentilezza, ha chiesto se avesse dovuto qualcosa e il ragazzo gli ha risposto: 'si figuri se non ci si aiuta in queste occasioni'". Fin qui tutto bene, insomma. Poi il proprietario del distributore di benzina si sarebbe fatto avanti chiedendo dei soldi: "Evidentemente aveva assistito alla scena dall’interno e ha detto che 'il tempo è denaro', chiedendo 5/10 euro per il 'disturbo'”, ha scritto ancora il sindaco.

 

 

 

La moglie e il padre del primo cittadino all'inizio pensavano che l'uomo scherzasse, poi, quando hanno capito che era serio, gli hanno dato 10 euro. A quel punto Della Pietra ha deciso di andare di persona dal proprietario del distributore. "Gli ho manifestato tutto il mio dissenso in ordine al suo comportamento - ha scritto il sindaco -. Senza alzare la voce. Gli ho chiesto se fosse stato il caso di chiedere dei soldi in quella situazione e a quelle persone. Eticamente la ritenevo (e la ritengo) proprio una cosa di una bassezza indefinibile. Inqualificabile proprio. Gli ho detto che ognuno fa i conti con la propria coscienza e che di certo non ero andato lì per riavere i soldi. Però lo scontrino sì, quello lo volevo. Me l’ha fatto subito mal celando un palpabile imbarazzo dietro una finta tracotanza, asserendo che io non ero presente e che non sapevo quanto tempo avesse perso (in realtà ho avuto praticamente la diretta telefonica e lui, tra l’altro, non aveva mosso un dito... Due minuti. Totale: 10 euro)".

 

 

 

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