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La febbre spaccaossa (Dengue) è arrivata in Italia: come riconoscerla

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Altri due casi di Dengue autoctona sono stati individuati a Castiglione d’Adda, nel Lodigiano, portando a quota 8 il totale delle persone che risultano essere state colpite dal virus nell’area. Mentre lo screening avviato dalle autorità sanitarie prosegue e andrà avanti anche la settimana prossima. A fare il punto sull’esito dei test fatti finora è l’Ats Milano Città metropolitana. Sono 336 i cittadini del comune lodigiano che si sono sottoposti allo screening per la ricerca degli anticorpi per il virus Dengue, che viene trasmesso dalla zanzara Aedes (zanzara tigre). Tutte le 8 persone che sono risultate positive al test degli anticorpi hanno avuto manifestazioni non gravi della malattia.

Questi pazienti hanno  quindi contratto in Italia la malattia infettiva nota anche come "febbre spaccaossa" per il dolore acuto che provoca. Come riporta una circolare del ministero della Salute il primo caso riguarda un uomo di 73 anni di Castiglione d’Adda che il 3 agosto ha cominciato ad avere dolori articolari, muscolari, rush cutaneo e febbre sopra i 39 gradi. Non aveva mai viaggiato all’estero. "Al momento non è possibile escludere il verificarsi di ulteriori casi autoctoni di dengue, in particolare nelle aree che hanno osservato casi autoctoni, o secondari a casi importati da Paesi con circolazione virale, pertanto si raccomanda alle Regioni di attenersi alle indicazioni del Piano di Sorveglianza per le Arbovirosi (PNA) , assicurare le comunicazioni tra i servizi veterinari e di prevenzione umana e potenziare il sistema di sorveglianza", si legge.

Ma come si riconosce la dengue? Dopo meno di una settimana dalla puntura possono comparire i seguenti sintomi: febbre alta, forte mal di testa, dolori muscolari, nausea e vomito. In casi estremi (1-5%), riporta il Corriere, "possono verificarsi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano", che in alcuni casi può essere fatale. La dengue in ogni caso "ha un tasso di mortalità molto basso, circa l’1% dei casi che però sale al 40% quando la malattia si complica nella forma emorragica. In circa il 75% dei casi la malattia è asintomatica e passa inosservata. Questo succede almeno con la prima infezione, mentre una seconda infezione può scatenare pesanti reazioni immunitarie che possono sfociare in emorragie. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue". 

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