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Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Vicinissimi a Papa Francesco, nel messaggio la verità"

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Martedì 10 ottobre, alle 16.30, si terrà l’esame per l’istituzione della Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta, per la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La conferenza dei capigruppo, dopo il voto della Camera e quello di palazzo Madama, costituirà il via libera definitivo alla Commissione, che sarà formata da 20 deputati e 20 senatori.

Pietro Orlandi, intervistato da Il Giornale, ha accolto con fiducia la probabile istituzione della Commissione: "Credo che sia la strada giusta per arrivare alla verità. Mi auguro che ci sia l’approvazione anche dal Senato subito dopo la pausa estiva. Continuerò a cercare Emanuela 'viva' finché non avrò la prova del contrario". Ma poi, lo stesso Pietro, ha rivelato un dettaglio inedito, che potrebbe far saltare il banco: "Ci sono alcuni messaggi WhatsApp tra due persone vicine a Papa Francesco, inviati da telefoni riservati della Santa Sede, che parlano di movimenti legati alla vicenda di Emanuela".

 

 

Secondo il fratello di Emanuela, "la verità è scomoda e a nessuno interessa cercarla davvero". Pietro, rispondendo alle domande de Il Giornale, ha confessato di non nutrire troppe speranze. La vicenda, infatti, sembra ancora molto lontana dalla parola fine: "All’inizio ero molto entusiasta di questa iniziativa della Santa Sede. Ma considerando la piega che stanno prendendo le indagini, dubito che la loro intenzione sia quella di far emergere la verità e dare giustizia a Emanuela".

 

 

 

 

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