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Mestre, malore dell'autista? "Nessun risarcimento": verso la guerra legale

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Adesso siamo ancora nella fase dello sconcerto e della commozione, ma tra qualche tempo la tragedia di Mestre potrebbe diventare terreno di scontro legale. Il principale nodo da sciogliere è ovviamente legato alla dinamica dell’incidente, con il pullman che è precipitato dal cavalcavia provocando 21 morti e 15 feriti. L’autista potrebbe aver avuto un malore o sbaglio una manovra, ma è presto per stabilirlo: tutte le ipotesi sono in piedi e la speranza degli inquirenti è che i risultati dell’autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto, l’uomo alla guida del pullman, possano indirizzare le indagini. 

 

 

L’aspetto più antipatico di tutta la vicenda è che i parenti delle vittime e i feriti che si trovano ancora in ospedale, alcuni in condizioni gravi, potrebbero non aver diritto a un risarcimento. È tutto legato al guardrail e all’autopsia dell’autista. Per quanto riguarda il guardrail, spetterà agli inquirenti dimostrare un’eventuale responsabilità del Comune di Venezia, che però è gestore di quella strada senza averla costruita, dato che le è stata affidata una quindicina di anni fa dall’Anas: eventualmente l’assicurazione dell’ente potrebbe doversi occupare dei risarcimenti, anche se ha un massimale per singolo sinistro di 10 milioni di euro, una cifra che potrebbe non bastare. 

 

 

Nessun risarcimento, invece, se dovesse prevalere il “caso fortuito” del malore del conducente, che escluderebbe una negligenza sua o un guasto del pullman. Se dovesse emergere che l’autista è stato colpito da qualcosa che gli ha impedito di evitare la tragedia, allora l’assicurazione potrebbe essere esonerata dal pagamento dei danni ai parenti delle vittime e ai feriti. Insomma, a seconda dei risvolti delle indagini, la questione dei risarcimenti rischia di diventare parecchio antipatica, oltre che a tutti gli effetti terreno di scontro legale. 

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