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Francesco Le Foche massacrato dal paziente? "Colpa del cane"

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Francesco Le Foche, illustre immunologo italiano, diventato un volto noto a tutti durante la pandemia di Covid, è stato aggredito e picchiato selvaggiamente giovedì 5 ottobre nel suo studio di via Po a Roma da un suo paziente e si trova ora ricoverato al Policlinico Umberto primo con il naso rotto e diversi traumi cranici e facciali. "Mi ha massacrato perché non gli ho curato il cane. Diceva che lo avrei potuto salvare, ma io non sono un veterinario. L’uomo era un mio paziente, ma stava bene. Nessuna terapia sbagliata", racconta il professore a La Repubblica. L'aggressore, Renato Morandi, di 36 anni è stato poi arrestato per tentato omicidio. "Era una persona che avevo visto quattro volte. Ha dei disturbi psichiatrici. Lo avevo seguito per un problema alla colonna vertebrale e ora stava bene", aggiunge Le Foche. 

 

 

L’uomo, che ha precedenti per ricettazione, furto e detenzione di armi, si era presentato in studio insieme alla madre di 80 anni. Poi ha preso dalla scrivania del professore una pietra fermacarte e l’ha scagliata contro l’immunologo, quindi una volta atterrato lo ha preso a calci e pugni in faccia. Morandi è un omone di due metri con un passato da pugile e buttafuori. "Io non mi ricordo cosa sia accaduto. È entrato nel mio studio e mi ha picchiato. Io peso 67 chili, chiaramente non lo potevo contenere. Mi sono risvegliato in ospedale. Ho un buco di due ore".

 

 

"Non è vero che ce l’aveva con me per le terapie sbagliate, anche perché lo avevo guarito", spiega Le Foche. Ma "mesi fa ha iniziato a chiamarmi perché il suo cane stava male. Voleva che lo curassi. Ma io non potevo, non sono un veterinario. Oltretutto il cane era anche seguito da professionisti. Se loro gli avevano detto che non si poteva fare niente non è che io potessi fare qualcosa. Lui però non demordeva: 'Professore lei può fare qualcosa' Questa è l’unica frizione che abbiamo avuto. Poco tempo fa il cane è morto e credo che dentro di lui sia scattato qualcosa".

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