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Iolanda Apostolico, esplode la rivolta in Polizia

Francesco Storace
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L’associazione magistrati ha deciso di rafforzare il suo deficit di credibilità. Perché continua a ergersi come scudiero di Iolanda Apostolico, la giudice più scatenata nel fare tutto quello che da un togato non ti aspetteresti mai. E anche ieri ci si è dovuti sorbire la solita cantilena sulla “persecuzione mediatica” di un magistrato che in realtà ha fatto tutto da sola nella sua vita. Perché nessuno l’ha mai obbligata a partecipare a manifestazioni abbastanza effervescenti e poi a decidere sulle stesse materie sulle quali si ingrassavano i cortei che la vedevano in prima fila.

E siccome sui social i video parlano, qualcuno l’ha riconosciuta e si chiede perché questo attivismo da tempi andati. Tutto questo lo chiamano “persecuzione”: sono gli stessi che videotorturano esponenti di destra se si azzardano a fare il contrario. O nel caso di Berlusconi, per attaccarlo per le sue cene eleganti. I suoi colleghi dell’Anm di Catania hanno suonato ieri la sveglia di buon mattino.

Hanno persino denunciato di essere arrivati «al punto di pedinare e riprendere» la Apostolico nei suoi «spostamenti privati». Ah, i magistrati vanno privatamente alle manifestazioni in cui si sputa e strilla addosso ai poliziotti che fanno il loro dovere? Ma vi rendete conto?

 

 

Mica è finita qui. Sabato prossimo ci penserà il vertice nazionale dell’Anm ad occuparsene – presumibilmente con facce torve – al suo comitato direttivo centrale. All’ordine del giorno, tra i vari punti, iniziative «a tutela della giurisdizione, con particolare riferimento alle recenti dichiarazioni sull’ordinanza del tribunale di Catania» con cui madame Apostolico ha dichiarato guerra alla decretazione di governo. Facendo tutto da sola, senza minimamente preoccuparsi dell’esistenza della Corte Costituzionale. Però c’è altro, ed è la storiella del figliolo, dapprima imputato in un processo in Veneto per un’altra manifestazione contro la polizia, e poi “salvato” dalla testimonianza della mamma in tribunale e quindi assolto. Tutto legittimo, per carità, ma l’illustre genitrice che di mestiere fa il magistrato, almeno uno sganassone a suo figlio si può sapere se almeno glielo avrà rifilato oppure no? Anche perché ad arrabbiarsi sono anche i sindacati di polizia – ad esempio la Fsp – che lamenta il rischio di far crescere un terreno facile a «chiunque si sentisse convinto di subire atti arbitrari dai pubblici ufficiali» per quindi sentirsi «legittimato a ricorrere a qualsiasi strumento violento». È questa la giustizia signora Apostolico?

 

 

Oppure dirigenti dell’Anm? Dalla politica ci sono reazioni solo dal centrodestra, forse a sinistra non sanno più come fare a difendere la magistrata e tanto ci pensa l’Anm. Molto arrabbiato è il leader della Lega, Matteo Salvini, che accenna alla polemica sui video che ha diffuso, «il problema non è la fonte dei documenti, ma quello che c’è dentro». Poi, durissimo, Maurizio Gasparri di Forza Italia, per il quale la Apostolico «farebbe bene a dimettersi», e sollecita il ministro Nordio a svolgere approfondite verifiche. Incuriosisce non poco, in effetti, quella testimonianza in favore del figlio. «La dottoressa Apostolico era presente ai fatti? No. Era il figlio a riferirglielo e lei a testimoniare». In pratica, assistiamo ad un caso più unico che raro, un magistrato chiamato a testimoniare su fatti riferiti dall’imputato. Ma è normale tutto questo visto che era tutto in famiglia? Se vuole fare politica, concluda Gasparri, la Apostolico si tolga la toga dalle spalle. Chiosa infine Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega, che riassume con efficacia quanto accade: «Nel 2019 il figlio della toga che libera i clandestini dai Cpr, partecipò ad un corteo di antagonisti che si scontrò con la polizia. Al processo la madre testimoniò in suo favore e contro gli agenti. Si potrebbe ironizzare dicendo che “è un vizio di famiglia” ma la questione è seria». E conclude la Ceccardi: «I giudici politicizzati che fanno perdere ai cittadini la fiducia nella giustizia non devono poter giudicare più». L’Anm la farà arrestare per queste parole di buonsenso? 

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