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Alessandro Grasso? Festino, stupro e torture: condannato a 20 anni

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Festini, stupri e torture. Una bruttissima storia sconvolge la Francia, con la condanna in primo grado a 20 anni di carcere per Alessandro Grasso, imprenditore italiano con base a Cinisello Balsamo ma con investimenti tra Liguria e Oltralpe. E proprio in Costa Azzurra hanno avuto luogo le violenze ai danni della ex compagna del 52enne, oggi in cella a Nizza.

Grasso si occupa di mobili e di locali. A Mentone, nella notte tra l'8 e 9 novembre del 2019, l'imprenditore secondo la pubblica accusa francese si è accanito su una donna, oggi 67enne, con cui ha avuto una relazione. Per i successivi 4 giorni, spiega il Corriere della Sera, l'italiano è di fatto sparito, risultando irreperibile perfino per la sorella, spinta per questo a denunciarne la scomparsa nel timore che fosse morto. Un timore suffragato dal fatto che una signora francese, a Ventimiglia, le aveva parlato di un festino a base di alcolici finito con il ricovero in ospedale di un'altra donna. Per quel motivo lo stesso Grazio era partito dall'Italia alla volta della vicina Mentone, per poi far perdere le proprie tracce. 

Secondo le ricostruzioni, Grasso era effettivamente andato in ospedale, dove aveva subito il tentativo di linciaggio da parte dei parenti della donna ricoverata. Questo perché era stato proprio lui a ridurla in condizioni critiche. Salvato dai calci e dai pugni dei parenti solo grazie all'intervento della polizia, l'italiano è finito a quel punto arrestato e incriminato. 

Gioco sessuale di coppia tra consenzienti, una "trappola" ai danni di Grasso o pura e semplice, brutale violenza sessuale: queste le tre piste seguite dagli inquirenti francesi, convinti poi che la terza e ultima fosse l'unica plausibile, suffragata anche dal tentativo di depistaggio dell'imprenditore, che nel corso degli interrogatori aveva parlato di "balordi" tra le conoscenze della sua ex compagna. Per questo la Corte si è espressa applicando la "massima pena possibile". La vittima ha poi testimoniato in aula il suo incubo, un calvario di violenza e sadismo che l'ha costretta addirittura a sottoporsi a interventi per ricostruire chirurgicamente alcune parti anatomiche. 

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