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Papa Francesco, indagato il chirurgo: risultava in sala operatoria, ma faceva visite private

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Il nome di Sergio Alfieri era sulle bocche di tutti in sala di attesa, nei salottini del Cup, nei corridoi del policlinico Gemelli: è bravo, ma.... "Il chirurgo del Papa Francesco si comporta come l'Onnipotente, uno e trino", brontolavano i pazienti: firmava cioè il registro degli interventi operatori ma in molti casi non era lui a operare. Dunque, una messinscena dell'ubiquità. Che è finita nel mirino dei Nas che hanno aperto un'inchiesta contro di lui. Rivela la Stampa che Alfieri, l'uomo più famoso del Gemelli, il chirurgo che per ben due volte ha tagliato e ricucito l'addome del Pontefice, è finito nel registro degli indagati della Procura di Roma con l'accusa di falso in atto pubblico.

Tutto ha avuto inizio lo scorso 9 febbraio con un esposto consegnato direttamente ai vertici investigativi del nucleo dei Carabinieri per Tutela della salute pubblica che hanno acquisito dalla direzione sanitaria del Gemelli decine di cartelle cliniche e altrettanti faldoni sia cartacei sia digitali. Tutta la ricostruzione parte da luglio 2022 e l'ipotesi su cui si indaga è quella di un collaudato sistema che grazie all'alternanza delle firme nel registro operatorio permettesse al chirurgo di fare più interventi in regime privato. Dai registri sarebbe emerso come in alcune date in cui Alfieri risultava in sala operatoria, in realtà era presente a convegni e riunioni interne del Gemelli. Ma anche consigli di amministrazione, impegni universitari e tanti incontri: sempre in giacca e cravatta, "più raramente" in camice verde, come racconta a La Stampa chi lo incontra frequentemente. Per questo tanti colleghi ma anche paramedici, personale amministrativo e non solo hanno cominciato a chiedersi e a raccontare come facesse il professor Sergio Alfieri a replicarsi e a moltiplicare gli interventi come i pani e i pesci. 

 

 

 

I ben informati, rivela la Stampa, sostengono che anche grazie alla vicinanza e alla fiducia "conquistata" dal Santo Padre ha scalato velocemente i vertici della cerchia papale: insediandosi nel Cda della Fondazione Policlinico Gemelli, nella Consulta vaticana per la sanità e quindi conquistando pure i galloni di direttore scientifico dell'ospedale Gemelli-Isola Tiberina. Una corsa senza ostacoli, apparentemente senza intoppi almeno sino a ora, che attraversa i corridoi del Gemelli fin sopra agli studi Cemi dove svolge la sua attività privata o all'ambulatorio Vaticano e si conclude nella struttura sanitaria dell'Isola Tiberina. E così controlla oggi, ascolta pazienti e colleghi domani, viene a galla – raccontano al Gemelli - che in molti casi il professor Alfieri era presente solo sulla carta del registro operatorio che firmava in calce, mentre al suo posto c'erano altri medici della sua équipe a occuparsi di quei malati. 

 

 

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