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Marco Di Nunzio, il falso erede di Silvio Berlusconi: Marta Fascina ascoltata in Procura

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Il 29 settembre del 2023, Marco Di Nunzio, un imprenditore torinese di 55 anni residente in Colombia, ha sorpreso tutti depositando presso un notaio di Napoli un presunto testamento di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno. Di Nunzio, noto per essere stato l'artefice della lista civetta Bunga-Bunga, afferma che il 21 settembre 2021, davanti a un notaio di Cartagena, il defunto ex premier gli avrebbe destinato una considerevole eredità: 26 milioni, uno yacht, ville ad Antigua nelle Antille e soprattutto il 2% della Fininvest. Tuttavia, le autorità stanno ora indagando su questa insolita situazione, mettendo sotto la lente d'ingrandimento la veridicità delle affermazioni di Di Nunzio.

Marta Fascina, l'ultima compagna di Silvio Berlusconi dal 2020 fino alla sua morte, è stata ascoltata in gran segreto dalla Procura di Milano come testimone nell'inchiesta, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

Marco Di Nunzio, attivo sia nel mondo imprenditoriale che in quello politico, presenta un profilo piuttosto variegato. Nato nel 1968, specializzato nel settore dei cantieri navali, ha traslocato da Torino alla Colombia, dove, secondo le sue dichiarazioni, il nuovo testamento di Berlusconi sarebbe stato redatto e vidimato dal ministero degli Esteri. In Colombia, Di Nunzio ricopre anche il ruolo di consigliere della sezione locale del Comites, il comitato degli italiani all'estero. Le sue incursioni nella politica italiana sono state molteplici, ma spesso di scarso successo, caratterizzate da liste dalle denominazioni eccentriche. Nel 2010 si candidò come sindaco a Sestriere, presentandosi con la Fiamma Tricolore. Successivamente, ha tentato varie strade politiche, creando liste sempre più improbabili.

Nonostante le indagini in corso, il 6 novembre Di Nunzio ha cercato invano di ottenere dal Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi come garanzia per le sue presunte pretese. Per sostenere la sua tesi, ha prodotto documenti contro l'ambasciata italiana, cercando di dimostrare che Berlusconi sarebbe entrato in Colombia da mare quel fatidico 21 settembre 2021. Due presunte fatture riguardanti l'acquisto di dipinti di Botero e uno smeraldo a Cartagena in quel periodo, insieme all'esito negativo di un tampone molecolare Covid effettuato dallo stesso Berlusconi quel giorno, sono stati presentati come prove.

 

Un ulteriore elemento controverso è emerso riguardo alla firma di Berlusconi presente su due delle tre versioni del presunto testamento, che sembra essere stata prelevata da Internet dal sito "freenewsonline". La complessa vicenda continua a suscitare interrogativi e la Procura di Milano sta analizzando attentamente ogni dettaglio per fare luce su questa insolita storia testamentaria.

 

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