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Napoli, delirio-Pd: "Questa rotonda è fascista, ecco perché".

Alberto Busacca
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Una rotonda con una pianta al centro. Il muretto di pietra, i segnali che indicano il senso di marcia. Sullo sfondo, una fabbrica e quello che sembra un ipermercato. Insomma, potremmo essere in una qualsiasi delle migliaia di rotonde sparse per l’Italia. E invece no. Quella che vedete qui sopra non è affatto come tutte le altre. Perché, signore e signori, nella foto potere vedere una minacciosa e pericolosissima rotonda fascista...

Siamo a Sant’Anastasia, paese di 26.156 abitanti della città metropolitana di Napoli. E qui, il 7 febbraio (probabilmente approfittando del fatto che l’Italia intera era distratta dal Festival di Sanremo), l’amministrazione comunale, con una delibera della Giunta, ha deciso di intitolare la rotonda incriminata nientemeno che a Giorgio Almirante, storico leader del Movimento sociale italiano. Serve dire cosa è successo dopo?

 

 

 

Ovviamente avete già capito. Essì, la sinistra, a partire dal Partito democratico per arrivare alla solita Anpi, ha risposto con una raffica di dichiarazioni indignate. «Ricordiamo tutti chi era Almirante», hanno tuonato Marina Mollo e Peppe Maiello, del gruppo consiliare dem in comune. E via: «Durante il regime fascista fu un importante dirigente del partito, autore di articoli fascisti e antisemiti. Non ha mai rinnegato la sua fede fascista e la sua ostilità alla democrazia nonché la sua ammirazione per Benito Mussolini. Dedicare un’area pubblica ad Almirante vuol dire celebrarlo e con lui celebrare il fascismo. Questa è la più alta violazione alla nostra Costituzione».

Quindi, come detto, il comunicato dell’associazione dei partigiani: «L’Anpi prende le distanze con profonda indignazione e incredulità da questa ennesima scelta che testimonia la determinazione abietta di rimuovere la Storia, di legittimare certe ideologie, di negare responsabilità del passato e spazzare via anni di lotte, quelle lotte che hanno contribuito a cancellare la pagina più buia della nostra storia al fine di far trionfare la democrazia e la giustizia. Il fascismo non è un’opinione, è un crimine».

 

 

 

Eccoci qui, alle prese con la spinosa questione di una rotonda incostituzionale. Ora, le vie ad Almirante sono sempre causa di scontro politico e divisioni. Però vanno ricordate alcune cose: - È vero che Almirante ha aderito alla Repubblica sociale, ma soprattutto, dopo la guerra, è stato leader della destra italiana per circa vent’anni e deputato della Repubblica per quarant’anni ininterrotti, dal 1948 al 1988, dalla prima alla decima legislatura. - È vero che Almirante ha scritto articoli antisemiti, ma questa parte del suo passato l’ha più volte rinnegata in maniera chiara e netta, come peraltro diversi ex fascisti poi diventati guru della sinistra...
- I progressisti e i membri dell’Anpi di Sant’Anastasia dovrebbero rileggersi quello che di Almirante ha detto, per esempio, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Almirante è stato espressione di una generazione di leader di partito che, pur da posizioni ideologiche profondamente diverse, hanno saputo confrontarsi mantenendo reciproco rispetto, a dimostrazione di un superiore senso dello Stato che ancora oggi rappresenta un esempio». Correva l’anno 2014. Allora un Capo di Stato ex comunista certe cose poteva dirle. Oggi non si può più, bisogna solo insultare. È il rischio delle rotonde, quando si sbaglia strada può capitare di tornare indietro... 

 

 

 

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