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Damiano Tommasi, l'ultimo delirio nella sua Verona: "Foto con la statua solo dopo aver chiesto il suo consenso"

Alessandro Gonzato
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Allora Giulietta è davvero una zoccola? I tifosi napoletani lo sostengono da tempo, i veronesi ovviamente no, e però il vicesindaco dem, Barbara Bissoli, se n’è uscito con un progetto bislacco: chiunque vorrà farsi una foto con la statua di Giulietta dovrà chiederle il permesso. Alla vicesindaca? No, alla statua. Chiedere il permesso a una statua? Succede anche questo nella Verona progressista e politicamente arcobaleno dell’ex calciatore Damiano Tommasi. La sua vice ha detto così: «La mia idea, al vaglio di un gruppo di lavoro, è di esporre in più punti vicino alla statua, messaggi nei quali la fanciulla (la statua, ndr) esprima il proprio consenso a essere, per esempio, fotografata e presa per mano o sottobraccio».

Nel caso Giulietta fosse una zoccola, cosa non confermata e che la Bissoli non ha detto, basterebbe rispolverare gli avvisi dei vecchi casini: “Appuntamento normale 1.300 lire”; “Doppio 2.50”; “Un’ora 7mila”; “Due, 10”. “Con due signore insieme 10mila e 200 lire”. “La casa offre saponetta e asciugamano”. L’idea dei cartelli nasce dal fatto che il palpatissimo seno destro della statua dell’eroina scespiriana si è bucato a forza di strofinamenti. La molestia è evidente e reiterata, va posto un freno a questo scandalo.

I turisti ancora non sanno della novità in cantiere, non certa ma probabile. I cittadini invece sì, l’hanno appreso in queste ore da L’Arena, il giornale della città, e i più hanno commentato goliardicamente. Altri in modo più sguaiato. E dire che da queste parti ormai dovrebbero averci fatto l’abitudine alle scemenze. Da quando si è insediata la giunta del Pd, un paio d’anni fa, a Verona se ne sono viste di tutti i colori: Tommasi dopo quarant’anni ha accantonato la stella di Natale che si librava dall’Arena; ha eliminato il falò della befana; sponsorizzato libri in cui si insegna alle ragazze a rimanere incinte col “metodo della pipetta”; ha piazzato, chissà forse per una vistosa svista, un cesso chimico sotto la statua dei Caduti e, last but not least, promosso la “Bibbia queer” contro il modello patriarcale, stavolta non per sbaglio.

Ora Tommasi ha avuto la nuova pensata, che invero sarebbe ingiusto non attribuire in buona parte alla vice dem. E adesso, approfittando del foro apertosi per le troppe palpate in un seno della Giulietta bronzea, i dem vorrebbero legare le mani ai visitatori. Mentre Giulietta è in attesa di sapere dove la si potrà toccare senza irritare idem, nessuno pensa al povero toro sul pavimento della galleria Vittorio Emanuele a Milano. La gente, come gesto benaugurante, piroetta con le scarpe sulle balle del toro. Com’è che nessuno si scandalizza? Dove sono i solerti animalisti?

 

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