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La Salle, "dov'è la casa degli spiriti?": la domanda prima di morire nella chiesetta

Simona Pletto
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È stato fermato dalla polizia francese il giovane italo-egiziano ricercato perché sospettato della morte della 22enne cittadina francese il cui corpo è stato ritrovato nella chiesa abbandonata della frazione di La Salle venerdì scorso. Le ricerche, anche a livello internazionale, secondo quanto si apprende, erano scattate dopo il racconto di alcuni testimoni che avevano visto, pochi giorni prima del ritrovamento del cadavere, la vittima passeggiare più volte con il giovane. Alla vigilia era stata data la notizia del fermo del ragazzo, notizia smentita nella mattinata di oggi, quando gli inquirenti avevano reso noto di essere sulle tracce del sospettato in Francia, le ricerche siu concentravano nella zona di Grenoble. Sospettato di aver ucciso la ventiduenne (secondo i media francesi residente nella cittadina di Saint-Priest, nella cintura di Lione), il ragazzo è nato in Italia ed è di origini egiziane ma vive nella regione di Grenoble. Di seguito, vi proponiamo l'articolo di Simona Pletto.

E dunque è una ventiduenne francese la ragazza trovata morta venerdì scorso in un’ex chiesetta diroccata nel bosco di La Salle, nei pressi del villaggio abbandonato di Equilivaz, in Valle d’Aosta. Ieri, mentre sul freddo tavolo dell’obitorio l’anatomopatologo Roberto Testi svolgeva l’autopsia sul cadavere della giovane, esame che ha svelato una morte violenta e per dissanguamento dovuta alle coltellate inferte, gli inquirenti mettevano insieme i pezzi di questo puzzle, dando una svolta alle indagini.

I carabinieri, coordinati dalla Procura di Aosta che ha aperto un fascicolo per omicidio, hanno infatti dato un nome a quel cadavere. Si tratta appunto di una 22enne francese che mancava da casa da diverso tempo, identificata da alcuni parenti (l’hanno riconosciuta attraverso le sue foto) che sono stati ascoltati ieri pomeriggio in caserma ad Aosta, prima di essere accompagnati per il doloroso riconoscimento del cadavere.

Nel frattempo, quel giovane che era stato visto insieme a lei da alcuni abitanti e commercianti della zona (una ristoratrice locale ha raccontato di averli serviti al tavolo il 26 marzo scorso) è stato anch’esso rintracciato e fermato all’estero. Il ragazzo, descritto come «riccioluto e con la pelle olivastra», a prima vista più giovane della vittima, è stato sentito dafli inquirenti. I quali mantengono riserbo sulle identità dei due. Certo è che cellulare e documenti della vittima non sono stati trovati, e nemmeno l’arma del delitto. Al sospetto gliene verrà chiesto conto, elemento che - qualora fosse confermata l’ipotesi del delitto - potrebbe far pensare alla premeditazione.

 

L’INCONTRO
A portare gli investigatori sulle tracce del ragazzo sono state soprattutto le telecamere di sicurezza, che hanno ripreso un furgone bordeaux (e dunque anche la targa) parcheggiato per un paio di giorni poco distante dal luogo del ritrovamento del cadavere.

Inoltre, un testimone aveva raccontato di aver visto il 2 aprile, quindi tre giorni prima del ritrovamento del cadavere, la giovane insieme proprio all’amico, che parlava italiano ma che al testimone non è parso un nostro connazionale. Il testimone ha descritto ai carabinieri la ragazza come molto bella ma emaciata e sofferente, mentre lui - come detto- con ricci neri e la carnagione olivastra. I due cercavano un supermercato per fare spesa: «Erano vestiti di scuro, sembravano due dark, due vampiri». 

 

E infatti sul luogo del delitto sono stati rinvenuti rifiuti di cibo, un pacchetto di dolci e un sacchetto di un supermercato vicino. Elementi sequestrati insieme all’importante reperto in mano ai carabinieri: una grossa pietra sporca di sangue, probabilmente della ragazza uccisa. «Lei non parlava, lo faceva lui – ha confidato ancora il testimone -. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Hanno chiesto un posto per fare “urbex” (esplorazione urbana di siti abbandonati o fantasma: chi fa questo tipo di attività spesso si accampa anche in questi siti e ci vive per un periodo di tempo piuttosto breve, ndr). Poi hanno chiesto dove poter prendere un autobus e si sono allontanati a piedi». Forse questo è stata l’ultima testimonianza del loro passaggio in zona. Poche ore dopo la ragazza potrebbe essere stata uccisa e trascinata dal suo assassino nella cappella diroccata.

ESAMI TOSSICOLOGICI
In questo senso, l’ora esatta della morte non è ancora chiara. Potrebbe risalire al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile: difficile indicare con esattezza la data, visto che le temperature relativamente basse di quei giorni hanno ben conservato il cadavere. Serviranno ancora pochi giorni per stabilirla attraverso gli ulteriori esiti degli esami tossicologici eseguiti durante l’autopsia. Di certo, secondo il medico legale, il decesso è avvenuto per un’emorragia causata da colpi inferti con un coltello prima al collo, dove la ferita è profonda, e poi all’addome.

Il corpo sena vita della ragazza, com’è noto, è stata trovato da un gruppo di escursionisti che l’hanno intravista supina e rannicchiata all’interno dell’ex chiesetta. «Sembrava stesse dormendo», hanno raccontato ai carabinieri arrivati sul posto. Una cosa è certa: la sua morte è stata violenta, ed è arrivata dopo un’agonia, per dissanguamento. Se poco prima ha lottato contro il suo killer, lo diranno gli esiti delle analisi effettuate sotto alle unghie. Pare non avesse altre ferite sugli arti.

Potrebbe essersi accovacciata, priva di forze, in segno di resa alla morte. Attorno al cadavere non è stato rinvenuto molto sangue, ma questo potrebbe essere attribuito alla ferita alla gola. In alcuni casi il sangue non fuoriesce e viene disperso internamente. C’è stato anche chi ha ipotizzato una sorta di rito satanico,ma non ci sono elementi concreti a sostegno di questa tesi. Non si esclude nulla per ora. Tutto resta nell’ambito delle ipotesi, in attesa di ulteriori risultati dalle analisi del medico legale e soprattutto dell’interrogatorio del ragazzo fermato. Che potrebbero finalmente dare una spiegazione a questa storia degna di un film dell’orrore.

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