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Pompei, sorpresa infinita: i nuovi tesori, cosa è stato appena scoperto

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Lucia Esposito
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Pompei che custodisce la Storia e ce la restituisce senza le pieghe del tempo. Pompei generosa che non smette di sorprenderci. Pompei che non finisce mai. Ogni volta scriviamo di quanto sia incantevole l’ultima scoperta ma poi... ecco che arriva qualcosa di ancora più grandioso e ci ritroviamo nuovamente smarriti davanti a tanta meraviglia. Dagli ultimi scavi nell’insula 10 della Regio IX è emerso un salone da banchetto dalle eleganti pareti nere decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia. Un ambiente raffinato nel quale intrattenersi per condividere momenti conviviali circondati da affreschi e mosaici databili al III stile.

Dalle pareti rimbalza il tema dell’eroismo ma anche del fato e della possibilità che l’uomo ha di poter cambiare il proprio destino. Oltre a Elena e Paride (indicato in un’iscrizione greca tra le due figure con il suo altro nome “Alexandros”), appare la figura di Cassandra, figlia di Priamo, in coppia con Apollo. Nella mitologia greca Cassandra era nota per il dono di preveggenza e per il terribile destino che le impedisce di modificare il futuro. Nonostante la sua capacità di vedere oltre il presente, nessuno crede alle sue parole a causa di una maledizione che Apollo le infligge per non essersi concessa a lui e, dunque, non riuscirà a impedire i tragici eventi della guerra di Troia, che aveva predetto. La presenza frequente di figure mitologiche nelle pitture di ambienti dedicati alla convivialità delle case romane aveva la funzione sociale di intrattenere gli ospiti e i commensali fornendo spunti di conversazione e riflessione sull’esistenza.

 

 

 

«Pompei è uno scrigno di tesori che non finisce mai di sorprenderci e di destare stupore perché, ogni volta che scaviamo, troviamo qualcosa di bello e di significativo. Noi crediamo in questo unicum mondiale che rappresenta Pompei e per questo in legge di Bilancio abbiamo finanziato nuovi scavi. Bisogna andare avanti nella tutela di questo importante sito ma anche nella sua valorizzazione», ha commentato entusiasta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, si sofferma a spiegare il significato dei nuovi locali: «Le pareti erano nere per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto, la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi, specie dopo qualche bicchiere di buon vino campano. Le coppie mitiche erano spunti per parlare del passato e della vita, solo apparentemente di carattere meramente amoroso. In realtà, parlano del rapporto tra individuo e destino: Cassandra che può vedere il futuro ma nessuno le crede, Apollo che si schiera con i troiani contro gli invasori greci, ma pur essendo un Dio non riesce ad assicurare la vittoria, Elena e Paride che con il loro amore politicamente scorretto sono la causa della guerra, o forse solo un pretesto, chi sa. Oggi, Elena e Paride siamo tutti noi: ogni giorno possiamo scegliere se curarci solo della nostra vita intima o di indagare come questa nostra vita si intrecci con la grande storia, pensando per esempio, oltre a guerre e politica, all’ambiente, ma anche al clima umano che stiamo creando nella nostra società, comunicando con gli altri dal vivo e sui social».

 

 

 

Il salone misura circa quindici metri di lunghezza per sei di larghezza e si spalanca in un cortile che sembra essere un disimpegno di servizio a cielo aperto, con una lunga scala che porta al primo piano, priva di decorazione. Questi affreschi sono stati definiti i più raffinati mai trovati finora, ed è certamente così. Fino alla prossima scoperta...

 

 

 

 

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