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Biennale, al Padiglione Italia l'arte polifonica che illumina i sensi

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Premessa necessaria, ho riflettuto a lungo se scrivere o no questo pezzo. Per due ragioni. Nel 2009 curai il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, e quindi c’è sempre il rischio implicito di un confronto tra due idee di mostre completamente differenti. Da alcuni mesi, inoltre, rappresento una fondazione pubblica per l’arte, ruolo che richiede garbo istituzionale evitando qualsiasi conflitto d’interesse tra la presidenza, che necessita di equilibrio, e la critica, diritto che ciascuno di noi deve poter esercitare liberamente, a prescindere. Alla fine l’ho scritto e sono felice di poter parlare davvero bene del miglior Padiglione Italia almeno da quando è stato spostato al fondo dell’Arsenale, in uno spazio affascinante, difficile, sovradimensionato e soprattutto lontano.
 

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