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Antisemitismo, la censura in università col via libera dei rettori

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Ieri mattina Libero ha aperto la sua prima pagina con una notizia che era e rimane enorme, gravissima, inaccettabile: l’annullamento di una conferenza su Israele alla Statale di Milano. Che altro serviva per certificare il successo degli antisemiti e il loro momentaneo dominio del campo? Si badi bene: non è questione di free speech e diritto al dissenso, beni da tutelare sempre, in primo luogo rispetto alle opinioni che non si condividono (troppo comodo preoccuparsi della libertà di espressione solo di quelli che la pensano come noi). 

Qui il punto è un altro: ed è un’attitudine – divenuta pericolosamente abitudine – a esercitare un tipo di dissenso che finisce per impedire, in un modo o nell’altro, un evento altrui, e comunque l’altrui manifestazione del pensiero. O precludendo materialmente una conferenza con la violenza esplicita, o inducendo uno o più relatori a ritirarsi, oppure creando un clima che faciliti l’annullamento preventivo dell’appuntamento. (...)

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