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Maurizio Landini, l'affondo della Cisl: "Noi coi lavoratori, tu coi partiti"

Daniele Dell'Orco
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Il campo largo della sinistra sfilerà oggi a Latina per partecipare alla manifestazione organizzata dalla Cgil a seguito della tragica morte di Satnam Singh, il 31enne bracciante indiano ferito gravemente nei campi dell’Agro pontino e abbandonato agonizzante e con un braccio mozzato dal datore di lavoro. Il settore agricolo pontino sciopererà per due ore a fine turno radunandosi poi in piazza della Libertà con le Cgil e Flai di Frosinone-Latina e Roma-Lazio alle 17, davanti la sede della Prefettura: «Una manifestazione- spiegano gli organizzatori - per chiedere dignità, rispetto per la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e l’impegno di tutte le istituzioni, le forze politiche e sociali nel contrastare lo sfruttamento, il caporalato e le condizioni disumane, spesso avvallate da norme che alimentano la clandestinità, in cui sono costrette a lavorare le persone nel settore agricolo e non solo».

Copiosa la partecipazione dei partiti di sinistra. E che l’ennesima mobilitazione di piazza si svolga in piena chiusura della campagna per i ballottaggi delle comunali è un caso, ovviamente. Com’è pure assolutamente incidentale che, nel giorno del silenzio elettorale, Pd, M5s e Alleanza Verdi-Sinistra abbiano deciso di schierare non solo militanti, bensì dirigenti, onorevoli, consiglieri regionali e tutto lo Stato maggiore. Il segretario dem Elly Schlein parteciperà con una ventina di alti papaveri, ufficialmente per combattere «sfruttamento e disumanità», e ha parlato espressamente di «un presidio permanente» per «bonificare (l’ha detto davvero, NdR) il territorio di Latina dal caporalato, dallo sfruttamento e dalle infiltrazioni della criminalità organizzata».

 

 

 

Presenti anche i pentastellati, con il coordinatore regionale del Lazio, Carlo Colizza, che intende lottare «per affermare il nostro impegno politico in Regione con azioni concrete perla sicurezza sul lavoro e per il contrasto al caporalato». Sempre per non strumentalizzare nulla, attacca così en passant la giunta di centrodestra guidata da Francesco Rocca, rea di aver ignorato una interrogazione pentastellata su un progetto finanziato con i fondi europei proprio a Latina. Immancabile, ovviamente, Alleanza Verdi-Sinistra: sarà capitanata da Nicola Fratoianni e dal neo-eurodeputato Ignazio Marino: «Nel mondo dell’agricoltura esiste un fenomeno gigantesco di sfruttamento del lavoro, diremmo di schiavismo, nel quale prosperano le mafie: possibile che il Governo Meloni guardi senza alzare un dito e che il ministro Lollobrigida ieri non abbia speso una parola neanche per Satnam?», dice l’appisolato Fratoianni, che dev’essersi perso il faccia a faccia di ieri al Ministero del Lavoro con le sigle sindacali, come pure le note di Lollobrigida di due giorni fa.

Ancora incerta invece la presenza di Aboubakar Soumahoro, tra i primi a reagire in modo veemente alla notizia della morte di Satnam Singh chiedendo la regolarizzazione di tutti i lavoratori impiegati nei campi senza diritti né permessi né tutele. Il deputato, oggi al Misto dopo essere stato eletto con Avs, ha moglie, suocera e cognati a processo (proprio a Latina) per l’utilizzo fraudolento dei fondi gestiti dalla cooperativa di famiglia per la gestione di migranti e minori non accompagnati. Potrebbe, quindi, ritenere più saggio non partecipare in prima persona. Onofrio Rota, segretario generale Fai-Cisl, si schiera con la comunità sikh e snobba l’iniziativa di Maurizio Landini: «Preferiamo manifestare con la comunità indiana, non con i partiti», dice, dando appuntamento al presidio indetto dai lavoratori asiatici per martedì.

 

 

 

I funerali di Satnam Singh, e il lutto cittadino annunciato dalla sindaca di Latina, si svolgeranno invece quando la Procura del capoluogo pontino dissequestrerà la salma. Per la vicenda è indagato Antonello Lovato, 37 anni, titolare insieme al padre dell’azienda agricola che porta il loro nome. Lovato era alla guida del furgoncino da cui il bracciante è stato scaricato e abbandonato agonizzante davanti alla propria abitazione. Le ipotesi di reato sono di omicidio colposo e omissione di soccorso. Pur non essendoci ancora un referto ufficiale, tutte le istituzioni concordano infatti che Satnam sarebbe morto per aver perso molto sangue a causa delle gravi ferite ma soprattutto per via del ritardo nei soccorsi. La prefettura di Latina ha disposto nel frattempo il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione speciale Sony, la 26enne vedova di Satnam Singh, che è da ieri ospite di alcuni connazionali.

 

 

 

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