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Satnam Singh, così la Ue finanzia il titolare dell'azienda: 131

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Quello che accadeva nelle campagne di Latina, dove il bracciante indiano Satnam Singh ha perso un braccio e poi è morto, si sapeva da tempo. La procura, infatti, aveva accertato reati commessi tra il 2019 e il 2020, scoprendo - come riporta Repubblica - che i sikh venivano assunti e sfruttati con l’aiuto di un caporale e che venivano violate le norme in materia di sicurezza. I lavoratori, inoltre, sarebbero stati sottopagati e costretti in "situazioni alloggiative degradanti". 

Per la morte di Singh è accusato l'imprenditore Antonello Lovato, indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso. Sarebbe stato lui ad aver abbandonato in mezzo alla strada il bracciante con l'arto mancante. Mentre l'indagine per caporalato che coinvolge l’azienda del padre di Antonello, Renzo Lovato, non è ancora approdata in tribunale, nonostante siano trascorsi ben 5 anni dai primi fatti contestati. Tra gli indagati della Procura di Latina ci sono 16 persone. A tal proposito, dagli uffici giudiziari hanno spiegato: "Gli indagati sono tanti, ci sono stati problemi con le notifiche, ma ci siamo quasi. Nel periodo Covid non è stato semplice operare". 

 

 

 

In attesa dell'approdo in tribunale, intanto, i titolari dell'azienda agricola hanno continuato a mandare avanti le loro attività, riuscendo anche a ottenere dei fondi europei. I Lovato - scrivono Andrea Ossino e Clemente Pistilli su Repubblica - "dichiarano in pratica di non avere operai alle loro dipendenze, per far ottenere a quelle società oltre 131mila euro di fondi pubblici negli ultimi otto anni". 

 

 

 

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