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Satman, i sikh ripudiano la compagna del bracciante: "Non erano sposati"

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Vedova e ora anche ostracizzata dalla sua comunità. Dopo aver assistito in prima persona alla morte del suo compagno Satman Singh, le sofferenze per Sony non sono ancora finite. La giovane non era sposata con il bracciante dilaniato da una macchina avvolgi-plastica nei campi di Latina il 17 giugno scorso e lasciato privo di soccorsi dal datore di lavoro. Questo particolare sta inducendo molti sikh a considerare la 26enne con sospetto, senza darle il giusto conforto che invece meriterebbe. E come se non bastasse, come riporta Repubblica, c'è chi avrebbe già chiamato i genitori di Satnam, in India, gettando ulteriori ombre sulla ragazza. "Non era la moglie. Forse si approfittava di lui e ora è pronta a prendersi tutti i soldi di un eventuale risarcimento. Già prima non mandava soldi in India", è l'insinuazione terribile che si è diffusa nella comunità indiana di Latina.

"Questo è quello che succede a una donna che si allontana dalla sua casa e va a convivere. Purtroppo lo so bene", conferma Hardeep Kaur, segretaria della locale Flai Cgil e fin dall'inizio in prima linea per cercare di garantire giustizia a Satnam e aiutare Sony. Veleni arrivati anche in India, alla famiglia del 31enne, che si sospetta debba fare i conti tanto con la perdita del giovane quanto con il debito accumulato con i trafficanti di uomini che avrebbero fatto arrivare "Navi" in Italia. "Lo dico e lo ripeterò affinché tutti sappiano: tutte le somme che verranno raccolte andranno sia a Sony sia alla famiglia di Satnam", assicura Hardeep Kaur, che si sta attivando con i servizi sociali anche per trovare una sistemazione definitiva per la vedova, attualmente ospitata da una famiglia indiana.

 

 

Ma almeno una buona notizia sembra esserci. Il sindaco Matilde Celentano, che aveva promesso a Sony di portarle in Italia la mamma, è riuscito a mantenere la promessa tramite il ministro degli esteri Antonio Tajani, che ha già chiesto agli uffici consolari dell'ambasciata d'Italia a New Delhi di rilasciare i visti d'ingresso alla madre e alla sorella della giovane donna. Alla ragazza inoltre il Comune di Latina ha anche garantito assistenza legale. A occuparsi del caso sarà direttamente il presidente del locale Ordine degli avvocati, Gianni Lauretti. Da tutto il Paese stanno arrivando mail all'amministrazione comunale pontina. Il dramma di Satnam ha scosso l'Italia e tanti vogliono offrire aiuto alla povera Sony.

 

 

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