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Torino, in pieno centro la panchina "Benito": si scatena il panico a sinistra

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Panico a Torino. Da qualche giorno sono comparse delle panchine che riportano ben visibile la scritta "Benito". Ma attenzione: nessun riferimento al Duce né a Benito Mussolini. Si tratta invece di quanto proposto da un'azienda spagnola - curiosamente chiamata "Benito" - che ha come mission la creazione di "attrezzature per la nuova pianificazione urbana focalizzata sul miglioramento del comfort, la sicurezza e la sostenibilità". Falso allarme per i partigiani e la sinistra piemontese.

Come riporta il Corriere di Torino, l'azienda spagnola ha infatti prodotto alcune panchine griffate col suo marchio e collocate a Torino, in via Verdi, nei pressi di un istituto scolastico. Ma non è la prima volta che i woke partono alla caccia di mulini a vento in salsa fascista.A Brescia nel Natale dello scorso anno imperversò la polemica sull'installazione "XMas", che sta per Christmas, ma in molti sui social e non solo borbottarono pensando si trattasse di omaggio nascosto alla Decima Mas.

Nel caso torinese il presunto equivoco filo-fascista è però facilmente archiviabile: la sovrapposizione dei nomi - Benito è la forma spagnola di Benedetto - è dovuta a una coincidenza difficilmente evitabile, anche se a qualche osservatore il particolare disegno della panchina - che è del modello Alea, come si ricava dal sito della società - ha anche ricordato i tratti dello stile razionalista in architettura associato al Ventennio.

 

 

Curiosamente nel 2016 l'azienda spagnola aveva collocato le stesse panchine "fasciste" a Roma. Ma in quel caso furono posizionate proprio nei giardini di Palazzo Venezia, la storico residenza romana di Benito Mussolini. E lì, in effetti, visto il luogo altamente simbolico, stranirsi non fu peccato.

 

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