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Caserta, porta iPhone in assistenza, ma le svuotano il conto: come funziona la truffa

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Aveva portato il suo iPhone in assistenza per risolvere qualche piccolo problema informatico, ma la donna anziché essere aiutata è stata derubata. Dal suo conto erano spariti 87mila euro. Ha dell'incredibile ciò che è capitato a una signora dell'Est residente a Caserta.

Quattro persone, tra cui anche dei tecnici informatici, risultano formalmente indagati con le accuse di frode informatica, accesso abusivo a un sistema informatico e ricettazione nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Napoli scaturita dalla denuncia di una donna che aveva portato il suo smartphone in assistenza. I soldi della povera vittima erano già stati in parte spesi per vari acquisti online, ma non solo. I truffatori hanno usato parte del bottino come acconto per l'acquisto di una Bmw X6.

 

 

 

In particolare, un casertano di 38 anni, secondo i pm di Napoli sarebbe responsabile di aver compito "più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, intervenendo senza diritto sui dati esistenti all'interno del sistema informatico di Banca Intesa  (...) dopo aver rilevato fraudolentemente dal predetto cellulare i codici di accesso dall'account personale della persona offesa".

L'uomo avrebbe "effettuato tre bonifici da tale conto verso conti postali a sé intestati (per complessivi 77 mila euro)", effettuando "altresì numerosi acquisti on line con carta di credito associata al conto della persona offesa (per oltre 10 mila euro)". L'aggravante, nei suoi confronti, è quella del furto dell'identità digitale e con abuso di prestazione d'opera. La truffa nei confronti della vittima sarebbe stata perpetrata nel giro di diverse settimane.

A tutti gli indagati si contesta inoltre la circostanza di aver posto in essere una serie di condotte tendenti a "trasferire in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative il denaro» prelevato dal conto corrente della donna «in modo da ostacolarne concretamente l'identificazione della sua provenienza". Per i 4 indagati la Procura di Napoli sta valutando la richiesta di rinvio a giudizio. Gli uomini sono difesi dagli avvocati Nello Sgambato e Raffaele Pucci.

 

 

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