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Bayesian, "come siamo affondati": il racconto del comandante

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"La tempesta è arrivata all’improvviso, non l’abbiamo vista arrivare": questa sarebbe la versione, non confermata ufficialmente, che avrebbe dato agli inquirenti James Cutfield, il capitano neozelandese del Bayesian, il veliero affondato nella notte fra domenica e lunedì al largo di Palermo. Era lui valutare eventuali situazioni di rischio meteomarino. Per questo rappresenta uno dei testimoni più importanti per capire come mai il superyacht sia colato a picco.

Ieri gli inquirenti, magistrati compresi, l’hanno sentito per due ore come persona informata sui fatti. Una fonte qualificata ha spiegato al Corriere della Sera che lui, come tutti gli altri superstiti, "non ha detto niente che ci abbia fatto saltare sulla sedia". In ogni caso, l’inchiesta aperta per naufragio colposo è per ora contro ignoti. Quella che gli investigatori dovranno cercare di capire è se sia stata valutata bene la situazione meteomarina. 

Intanto, Mark, il fratello di Cutfield dalla Nuova Zelanda alla testata Nz Herald ha rivelato che James è un "marinaio esperto", per otto anni al comando di barche extra lusso. Prima di essere assunto da Mike Lynch, il tycoon proprietario del Bayesian ritrovato morto nelle scorse ore, il capitano aveva prestato servizio sempre come comandante per un miliardario turco. Mark ha spiegato anche che "James sta bene, ho parlato telefonicamente con sua moglie Cristina, che mi ha rassicurato sulle sue condizioni". La donna ha raggiunto ieri la Sicilia da Maiorca, dove la coppia risiede, per stargli vicino. 

 

 

 

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