Sul Conclave aleggia l'Accordo segreto e provvisorio con la Repubblica popolare cinese. Non a caso, mentre i cardinali a Roma si preparano a eleggere il nuovo Papa, il Partito comunista ne approfitta per nominare due vescovi. Uno come ausiliare a Shanghai, l’altro nella provincia dell’Henan. Stando a quanto fatto trapelare da Asia News, la procedura è avvenuta in piena violazione dell’intesa siglata fra Pechino e Roma. Ossia, vengono convocate assemblee costituite da sacerdoti, religiosi e laici ben selezionati per ratificare scelte calate dall’alto.
Successivamente - spiega Il Foglio - una volta approvato il nominativo, lo si presenta alla Santa Sede e il Papa poi deve decidere se accettare o meno la scelta. Questa volta però la strada è in salita. Si tratta infatti di due nomine problematiche. La prima riguarda la diocesi di Shanghai, dove nel 2023 si procedette a informare Roma che era stato nominato vescovo mons. Shen Bin e costringendo di fatto il Pontefice a dare il suo assenso pena problemi ben maggiori.
Conclave, il papabile cardinale Tobin benedice gay e clandestini
Il cardinal Joseph W. Tobin, classe 1952, è l’arcivescovo di Newark, nel New Jersey, dal 2017. È un ...E l'altra nomina, quella nell’Henan, non è da meno visto che il prescelto è uno dei firmatari della circolare con cui si proibiva ai minori di entrare in chiesa per partecipare alla messa. Insomma, il futuro Papa si trova già a dover affrontare una questione alquanto spinosa. Accetterà quanto stabilito dal Partito e ratificato dalle assemblee locali, o le rispedirà al mittente rischiando di assestare un duro colpo all’Accordo segreto? Ma soprattutto chissà cosa ne penserà il cardinale Pietro Parolin, segretario di stato nonché grande teorico dell’avvicinamento alla Cina e tessitore dell’intesa. Pubblicamente, negli ultimi tempi, ha espresso negli anni più di una perplessità, anche quando Francesco lodava la "saggezza cinese".