"Sì al riconoscimento alla nascita per entrambe le mamme per i figli delle coppie lesbiche": lo ha deciso la Corte Costituzionale, legittimando il fatto che d'ora in poi i bambini nati in Italia dalle coppie di donne grazie alla fecondazione eterologa, fatta nei Paesi in cui è legale, avranno da subito due madri. Sconfessati, dunque, i disconoscimenti chiesti dal governo Meloni nel 2023 tramite una circolare del ministero dell'Interno Matteo Piantedosi. I giudici, inoltre, hanno stabilito anche che non è incostituzionale precludere la fecondazione assistita alle donne single, specificando che però sta al Parlamento decidere e può sempre scegliere di aprirla anche alle donne single.
Secondo la Consulta, l’articolo 8 della legge numero 40 del 2004 è costituzionalmente illegittimo nella parte in cui non prevede che il bambino, nato in Italia da una coppia di donne che hanno fatto ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita (pma) all’estero, sia riconosciuto anche dalla madre che non lo ha partorito ma ha dato il suo consenso alla fecondazione eterologa (la seconda mamma, cosiddetta madre intenzionale).
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È il 12 novembre del 2016. Donald Trump, tre giorni prima, è stato eletto per la prima volta presidente de...A sollevare la questione il Tribunale di Lucca sul caso di un bambino a cui un sindaco ha riconosciuto entrambe le madri. I giudici hanno sancito che, come nel caso delle coppie eterosessuali, anche per le coppie omosessuali conta l’impegno comune che una coppia si assume nel momento in cui decide di ricorrere alla pma per generare un figlio. Un impegno al quale nessuno dei due genitori, e in particolare la cosiddetta madre intenzionale, può sottrarsi.