"Trovo irragionevole che dopo una sentenza o due sentenze di assoluzioni sia intervenuta una condanna senza nemmeno rifare l’intero processo. Tutto questo è irrazionale perché, se per legge si può condannare soltanto, al di là di ogni ragionevole dubbio, quando uno o più giudici hanno già dubitato al punto da assolvere, non si vede come si possa condannare. Questo secondo me è irragionevole". Sono parole chiare quelle de ministro della Giustizia Carlo Nordio a ’Zona bianca', il talk show condotto da Giuseppe Brindisi su Rete 4, commentando le parole del giudice Stefano Vitelli che nel 2009 assolse Alberto Stasi, secondo il quale il "ragionevole dubbio" non è stato applicato nella sentenza di condanna. Secondo Nordio, quello che definisce "irragionevole" andrebbe cambiato "con una riforma che noi abbiamo provato a fare e abbiamo fatto a metà".
Garlasco, "le bugie di Stasi": la sconcertante altra pista
Quel pasticciaccio brutto di Via Pascoli a Garlasco ha così acceso il dibattito pubblico che perfino il Ministro ...Ci potrebbero essere delle conseguenze per i magistrati della vecchia inchiesta nel caso in cui emergessero delle nuove verità? "No, questo assolutamente no - risponde il ministro - secondo me la responsabilità si può avere soltanto quando il magistrato o non conosce la legge o dimostra di non conoscere le carte. È proprio per questo che per tutti i processi esiste nei paesi democratici un doppio o triplo grado di giurisdizione perché si presume che la sentenza possa essere sbagliata". Il ministro parla poi del possibile impatto che il caso di Garlasco potrebbe avere sulla percezione della giustizia in Italia. "Credo che purtroppo in questo momento l’opinione pubblica e l’opinione del cittadino nei confronti della giustizia sia abbastanza negativa - spiega - secondo me più di una colpa dei magistrati è una colpa delle leggi. I magistrati amministrano queste leggi che sono imperfette e che consentono addirittura di procrastinare dei processi all’infinito anche quando bisognerebbe avere il coraggio di chiuderle", conclude.