Il bagno della villetta di Garlasco torna al centro delle indagini nella nuova inchiesta della Procura di Pavia. Sotto la lente degli investigatori, che cercano di nuovo di fare luce sull'omicidio della 26enne Chiara Poggi, trovata senza vita nella casa di famiglia il 13 agosto 2007, ci è finita l’immagine scattata dai Ris del lavabo in cui si distinguono chiaramente quattro capelli lunghi neri.
Secondo la Cassazione, il killer si sarebbe lavato le mani nel lavandino al piano terra. In particolare, secondo i giudici, sarebbe stato Alberto Stasi (ex fidanzato della vittima e unico condannato per l'omicidio) a lavarsi le mani imbrattate di sangue per poi ripulire attentamente lavabo e dispenser di sapone. Tuttavia, sarebbe rimasta l’innaturale impronta dei due anulari, come se il ragazzo avesse spostato il contenitore dopo averlo ripulito nel tentativo di non lasciare tracce. Una tesi, questa, che i suoi legali avevano provato a smontare dal momento che non sono state trovate tracce di sangue sulla maniglia, nel lavandino o nel sifone.
Mauro Corona: "Su Garlasco una cosa è certa: ecco chi è il colpevole"
Mauro Corona non usa giri di parole e intervenendo a È sempre Cartabianca spiega la sua posizione sul caso che st...Sul dispenser, inoltre, era presente anche Dna "misto" di Chiara e dei familiari, oltre a incrostazioni di sapone. Tornando alla foto dei capelli neri trovati nel lavandino, oggi si ritiene impossibile pensare a un lavaggio così accurato da eliminare tracce di emoglobina dal sifone (che venne sottoposto ai test) lasciando però i capelli. Quei capelli, forse della vittima, non furono mai repertati. Stando a un'altra tesi, il killer si sarebbe fermato davanti al lavabo dopo l'omicidio, visto che c'è un'impronta sul tappeto, solo per controllarsi allo specchio. Altro elemento che gli inquirenti sono tornati a valutare è un’impronta insanguinata, ancora non attribuita, sul lato interno della porta di ingresso. Per i carabinieri potrebbe essere quella lasciata dal killer in uscita.