Barbie brigatista, l'ultima vergogna: "Che nostalgia di quei tempi"

di Andrea Muzzolongiovedì 26 giugno 2025
Barbie brigatista, l'ultima vergogna: "Che nostalgia di quei tempi"
3' di lettura

Se Agnese Tumicelli, la studentessa fan delle Br, pare abbia capito il suo errore, o quantomeno ha avuto il buon senso di fare un passo indietro dopo la brillante idea di posare con una maglia inneggiante all’omicidio di Aldo Moro, i geni che hanno ideato la T-shirt hanno pensato bene di andare molto oltre. Su Instagram la pagina “Innioranza”, fondata da tale Andrea Paladini, ha pubblicato con fierezza alcuni articoli relativi alla maglietta della vergogna. Un tentativo di cavalcare il clamore mediatico? Magari fosse così...

L’account infatti, presumibilmente gestito da Paladini, si è lanciato in riflessioni raccapriccianti, continuando la sua opera di beatificazione del terrorismo rosso: «La sola esistenza delle Brigate Rosse infondeva in politici, banchieri e ricchi in generale la paura anche solo a camminare per le strade». Poi l’attacco al governo: «Mentre ora non solo stanno finendo a pugni la cosa pubblica, dall’istruzione alla sanità, totalmente indisturbati. Non solo sono liberi di camminare tra la gente per recitare il ruolo della “persona comune”». Immancabile l’arringa in favore dell’immigrazione incontrollata: «Ma vengono addirittura osannati dal popolino, che ringrazia questi ectoplasmi perché chiudono i porti».

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La parte più vergognosa deve ancora venire: «Quando c’erano le Br, le frustrazioni del lavoratore venivano fatte confluire nella direzione giusta, verso l’alto, verso i padroni». Insomma, si stava meglio quando c’era chi andava in giro a gambizzare giornalisti e magistrati; quando sequestravano politici e uccidevano le loro scorte. Beh, secondo il team di “Innioranza” - ma ignoranza quella vera- sì. «La classe politica e il popolo che la sostiene mi fanno guardare al terrorismo rosso con una certa nostalgia». Ma- ricordiamolo- in Italia il pericolo è il ritorno del fascismo. Intanto però sul web c’è chi non vede l’ora di riproporre la lotta armata.
La maglia con la Barbie terrorista non è l’unico orrore ideato dagli “innioranti”. Come denunciato dal deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì, oltre al merchandising la pagina diffonde canzoni con testi disgustosi, alcuni dedicati alla famosa Barbie brigatista. «Il brano che può essere scaricato liberamente fa «riferimento esplicito al massacro di Aldo Moro: “È alla guida di una Renault quattro! Barbie Brigate rosse! Sempre alla caccia del democristiano”». Per questo Urzì ha fatto sapere che «è già depositata alla Camera una interrogazione che pone il tema della casa produttrice delle magliette».

L’ennesimo schiaffo nei confronti di quanti hanno sofferto a causa degli attentati delle Br. Martedì sera, l’Associazione Vittime del Dovere, che raggruppa vedove, orfani e genitori di caduti e rimasti invalidi nel contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo, aveva espresso tutta la sua indignazione per le immagini pubblicate da Agnese Tumicelli, membro del Cda dell’Università di Trento: «Questi comportamenti, non solo non possono essere giustificati come “satira” o libera espressione, comunque inaccettabili di fronte alla morte, ma rappresentano una gravissima e ingiustificabile mancanza di rispetto verso coloro che hanno sacrificato e sacrificano la vita per la libertà e le Istituzioni democratiche». La studentessa di giurisprudenza, con una lettera condita da una buona dose di vittimismo, si è presa le sue responsabilità e ha annunciato le sue dimissioni. Ma c’è ancora chi continua a fare proseliti per i brigatisti. Per quanto ancora bisognerà assistere a questo scempio?

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