Il Dna ignoto rilevato nel cavo orale di Chiara Poggi verrà comparato con quello di almeno 30 persone. Tra queste, ci dovrebbe essere anche chi si occupò di riesumare il corpo della ragazza, uccisa nella sua villetta di Garlasco il 13 agosto del 2007, per prendere le impronte dattiloscopiche. I prelievi per la comparazione dovrebbero essere fatti a tutti quelli che sono entrati in contatto col cadavere.
All'indomani degli esiti delle repliche degli esami sui 5 campioni di quella stoffa effettuati nell'incidente probatorio disposto nella nuova indagine sull'omicidio della 26enne, il passo successivo sarà quello di verificare se si tratta o meno di un "inquinamento". Passo che, in teoria, esula dal quesito relativo agli accertamenti irripetibili disposti dal gip Daniela Garlaschelli, e che dovrebbero essere di competenza della Procura di Pavia che ha indagato Andrea Sempio per omicidio in concorso con altri. In base alla prima inchiesta, l'unico condannato in via definitiva a 16 anni di carcere è il fidanzato di Chiara, Alberto Stasi. La convinzione degli inquirenti, però, è che sulla scena del delitto quella mattina ci fossero più persone e il Dna ignoto potrebbe dimostrare questa tesi.
Chiara Poggi, "cosa svela il sangue sul telefono": Garlasco, ora tutto torna?
Oggi è il giorno della attesa svolta sull'inchiesta-bis di Garlasco: l’esito sul Dna trovato nella bocc...Da qui la comparazione con tutti coloro che in un modo o nell'altro sono venuti a contatto con il cadavere della vittima, una trentina di individui, per capire se davvero si sia trattato di "contaminazione" o se il Dna possa appartenere a uno dei killer. I match finora effettuati, anche con i profili di Sempio e Stasi, hanno dato esito negativo.
Garlasco, "il Dna è di Ignoto 3": ora è caccia all'uomo
Appartiene a un ignoto il Dna trovato nella bocca di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nella villetta di famiglia a Garlasc..."Oggi sappiamo che è presente nel cavo orale della povera Chiara un Dna maschile, ignoto, non sappiamo a chi appartiene. Ora, come prima cosa, nel momento in cui ci saranno le risultanze scientifiche, la Procura che è l'unica titolata a svolgere le indagini, dovrà compiere tutti gli accertamenti al fine di valutare, stabilire, se si può affermare a chi appartenga questo Dna. Questo è un ulteriore elemento investigativo che dovrà essere sviluppato", è il commento di Antonio De Rensis, difensore di Stasi, in una dichiarazione alle telecamere del programma Filorosso su Rai 3 e dedicato all'omicidio di Garlasco. "Certo questa possibilità potrebbe, con tutta la prudenza del caso, rappresentare un elemento importante, ma al momento non dobbiamo dimenticare che è di un soggetto sconosciuto", ha proseguito l'avvocato. "Dobbiamo procedere con prudenza e per gradi, ricordando a tutti noi che chi svolge le indagini è la Procura della Repubblica".