Vent'anni di sovranismo, un ponte verso il futuro

Ecco come leggere l'annuncio della grande opera sullo stretto. E quali sono i suoi risvolti storici e futuri
di Antonio Soccisabato 9 agosto 2025
Vent'anni di sovranismo, un ponte verso il futuro

3' di lettura

L’unità politica dell’Italia è stata fatta nel XIX secolo dai Savoia (seppure in un modo discutibile: mediante conquista militare). L’unità nazionale, come coscienza di patria, è stata forgiata dallo stato risorgimentale tramite la scuola e le forze armate (la dolorosa esperienza delle guerre ha unito tutti). L’unità linguistica, com’è noto, è venuta dalla televisione. L’unità territoriale del Paese si deve al tessuto autostradale realizzato nel dopoguerra, con il miracolo economico: in particolare l’autostrada del sole.

Il ponte sullo stretto di Messina rappresenta oggi il compimento di questa unità, perché congiunge allo Stivale un’isola di cinque milioni di abitanti, proprio quella da cui partì l’impresa dei Mille di Garibaldi. È un’opera pubblica di grande qualità tecnologica, punta al rilancio del Meridione, porta lavoro e attività economiche, ma ha anche un grande significato simbolico: ricorda l’Italia della ricostruzione e del miracolo economico. È orgoglio italiano.

Ponte sullo Stretto, dagli elefanti al Duce e fino a Craxi: l'idea e 24 secoli di storia

Pare che il primo ad avere l’idea di un Ponte sullo Stretto di Messina sia stato anche l’unico a realizzarlo...

Se ne parlava da decenni. Era assurdo che gli ingegneri e le imprese italiane che costruiscono nel mondo grandi opere non avessero ancora realizzato in patria il ponte sullo stretto. Peraltro era un sogno di Silvio Berlusconi e quindi un obiettivo storico, nella modernizzazione del Paese, che unisce tutto il centrodestra.

È significativo che il protagonista, il motore di questa impresa per il Meridione sia il ministro Matteo Salvini, il leader della Lega. Il partito che quarant’anni fa veniva demonizzato come un pericolo pubblico perché accusato di voler dividere l’Italia oggi è promotore della sua unità fisica. Non è riconosciuto il merito a Salvini, anzi ora è demonizzato come sovranista. Ma la sua Lega non ha tradito le origini. Infatti nacque nella Prima Repubblica: era la critica del Nord a una Roma politica centralista che tassava e sprecava.

Dai primi anni Novanta tutto è cambiato. La rivoluzione, contrabbandata per progresso europeista, ha spostato la sovranità (soprattutto quella economica, insieme a quella monetaria) da Roma alla Ue. Il nuovo centralismo, peraltro non democratico, è lì. Da Maastricht (euro compreso) derivano tutti i problemi. La Lega salviniana se n’è resa conto con molta intelligenza perché il suo leader ha portato nel partito delle personalità (economisti, giuristi, intellettuali) che hanno saputo leggere questo esproprio di sovranità e di identità. E, contro il nuovo centralismo Ue, hanno fatto squadra.

Ponte sullo Stretto, travaso di bile per "Fatto" e "Repubblica": i 2 titoli deliranti

Sorrideva sereno ieri Matteo Salvini in visita a Villa San Giovanni, la città dove sorgerà la sponda calab...

Il libro di Claudio Borghi, Vent’anni di sovranismo. Dall’euro a Trump (Guerini e associati), è il racconto brillante delle battaglie politiche, economiche e culturali di questo gruppo, un think tank insolito che non discute nelle ovattate sale dei centri studi, ma con la gente, nella rete, attraverso i social. I follower di Borghi non sono follower casuali: sono molte migliaia di persone che si documentano, partecipano e aderiscono a una visione comune che ogni giorno dibattono (è una forma nuova di lavoro politico che certamente avrebbe incuriosito Gramsci e che andrebbe studiata).

Nel libro di Borghi – oltre alle battaglie di questi anni, come il Mes (pericolo scampato) - trovano spiegazione anche vicende d’attualità. Per esempio l’ascesa di Ursula von der Leyen (ricordate la “maggioranza Ursula” che si riteneva un modello da riprodurre in Italia?). Fu votata, oltre al Pd, dal M5S che fu decisivo: tutti costoro che l’hanno “inventata” e sostenuta, oggi, sui dazi, l’attaccano. È un esempio fra tanti. Il libro fa capire il presente con tante storie illuminanti.

ti potrebbero interessare