Sant'Anna di Stazzema, pure la strage nazista usata contro gli ebrei

I morti, per la sinistra, non vanno celebrati. Molto meglio usarli per le proprie battaglie politiche. Per attaccare il governo di centrodestra, ad esempio
di Alberto Busaccamercoledì 13 agosto 2025
Sant'Anna di Stazzema, pure la strage nazista usata contro gli ebrei

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I morti, per la sinistra, non vanno celebrati. Molto meglio usarli per le proprie battaglie politiche. Per attaccare il governo di centrodestra, ad esempio. O per prendersela con Netanyahu e Israele. Oppure, ancora meglio, per entrambe le cose. È un po’ questo che è successo ieri, anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, anno 1944, quando i nazisti uccisero 560 persone, tra cui 130 bambini. Un orrore. Che meriterebbe di essere ricordato rendendo onore a tutte le vittime innocenti. E invece...

E invece qualcuno ha preferito usare questo anniversario per la propria propaganda politica. L’hanno fatto in tanti, qui ci limitiamo a riportare le frasi più significative: Eugenio Giani, presidente della regione Toscana: «Con la nostra testimonianza vogliamo lanciare un grido di pace verso quei luoghi dove ancora si consumano oggi genocidi e crimini di guerra, come quelli del governo Netanyahu nella Striscia». Maurizio Verona, sindaco di Stazzema: «In questi luoghi è nata la Repubblica italiana, è nata la nostra Costituzione. Quello che è accaduto a Sant’Anna può essere paragonato a quello che sta accadendo a Gaza. Forse era opportuno che rappresentanti del governo fossero presenti e ascoltassero. E vedessero che anche qui c’è la bandiera della Palestina: noi riconosciamo la Palestina come Stato. Siamo di fronte a un nuovo olocausto perché utilizzano gli stessi metodi dei nazisti nei campi di concentramento».

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Silvia Salis, sindaca di Genova: «Non ditemi che non è più tempo di parlare di fascismo. La storia ci insegna. Il fascismo è un mutaforma. Sant’Anna non è finita nel 1944 ma continua a vivere ogni volta che diciamo “io ci sono”, “io non dimentico”, “io resisto”. Perché la Resistenza non è finita. Oggi si resiste ogni volta che si combatte l’odio, la disuguaglianza, il razzismo, il negazionismo, l’indifferenza verso chi soffre, la violenza sulle donne, l’abbandono delle periferie, il silenzio verso le guerre lontane e verso quelle vicine, verso chi affama e massacra bambini. Quella barbarie che ha travolto Sant’Anna di Stazzema, che ha ucciso tante famiglie innocenti, è la stessa che oggi devasta altri luoghi del nostro pianeta».

Sandro Ruotolo, responsabile Memoria nella segreteria Pd: «Oggi torniamo qui per onorare quelle vite spezzate. Ma lo facciamo in un mondo in cui la violenza contro i civili è tornata ad essere arma deliberata di guerra. A Gaza, giorno dopo giorno, si consuma un massacro inumano e inaccettabile. Intere famiglie cancellate, ospedali e scuole colpite, la fame usata come arma. Ancora più sconvolgente è l’inerzia di alcuni governi occidentali, immobili di fronte a un genocidio sotto la responsabilità diretta di un capo di governo ben identificabile: Benjamin Netanyahu. Sant'Anna ci insegna che non basta ricordare: bisogna parlare, denunciare, agire».

Si potrebbe continuare a lungo, ma il senso di queste dichiarazioni è piuttosto chiaro: Sant’Anna di Stazzema è come Gaza, Netanyahu è un criminale e la Meloni è sua complice. Ah, e c’è il rischio che torni il fascismo, naturalmente. Ma quello, negli ultimi anni, per la sinistra è già tornato almeno quaranta volte... È fin troppo facile far notare che il paragone tra Sant’Anna di Stazzema e Gaza non ha nessun senso e che è grottesco accusare Israele di usare «gli stessi metodi dei nazisti nei campi di concentramento» (indipendente da quello che uno può pensare della situazione nella Striscia). Ma ormai vale tutto.

Ogni ricorrenza deve essere strumentalizzata. Sempre. Che sia il 25 aprile, l’anniversario della strage di Bologna (a proposito, anche Bologna per qualcuno era un po’ come Gaza...) o la commemorazione, appunto, dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. C’è ogni volta un fascismo che sta tornando, una Resistenza che non è finita, una Costituzione sotto attacco e un governo che in qualche modo dovrebbe giustificarsi non si sa bene di cosa. Tutto va riportato ai giorni nostri. E viene il sospetto che, in fondo, i morti di tanti anni fa non interessino poi granché...

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