Durante la puntata di oggi, giovedì 23 ottobre, di Dentro la Notizia, l’avvocato Antonio De Rensis, storico difensore di Alberto Stasi nel caso del delitto Garlasco, ha lanciato nuove ombre su Andrea Sempio, il tutto commentando le più recenti evoluzioni dell’indagine e, in particolare, alcune intercettazioni riemerse in questi ultimi giorni. Intervenendo nel programma condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete 4, De Rensis ha espresso forti dubbi sulla “tranquillità” mostrata da Sempio e dalla sua famiglia dopo l’interrogatorio del giovane, una serenità che - secondo il legale - appare “inusuale” in un contesto così grave.
"Mi ha sempre colpito il modo in cui si esprimevano dopo l’interrogatorio", ha premesso De Rensis. “I miei assistiti, anche in casi molto meno gravi di un omicidio, escono provati, scossi, spesso incapaci di parlare per ore. Invece, nelle conversazioni tra i familiari di Sempio, si percepisce una lucidità costante, quasi distaccata. È una caratteristica che può dipendere dal carattere personale, certo, ma resta comunque sorprendente".
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Le sue parole fanno riferimento alle intercettazioni dell’11 febbraio 2017, in cui i genitori di Andrea Sempio si confrontano sulle prospettive dell’inchiesta. In una di queste intercettazioni, il padre si lascia sfuggire una frase finita al centro del dibattito e di molteplici ricostruzioni e illazioni: “Vedrai che finirà presto, vedrai che finirà a marzo". Parole che oggi, alla luce degli sviluppi investigativi tornano prepotentemente al centro della scena.
Nel corso della trasmissione è intervenuto anche Fabrizio Gallo, attuale avvocato di Andrea Sempio, che ha replicato alle perplessità di De Rensis. “È possibile che la serenità di cui parla il collega derivasse semplicemente dal supporto legale ricevuto,” ha spiegato Gallo. “Un avvocato esperto, come lo era all’epoca Massimo Lovati, può infondere sicurezza e fiducia nel proprio assistito. Questo non significa necessariamente che ci sia qualcosa di sospetto". Gallo ha poi ricordato che Lovati, citato nella conversazione, è stato successivamente revocato dall’incarico su decisione dello stesso Sempio.
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