Nessun'altra perizia sull'incidente nel quale ha perso la vita Ramy Elgaml. I fatti risalgono allo scorso 24 novembre a Milano: Ramy, 19enne di origine egiziana, era a bordo di uno scooter guidato da un amico, che poi si è schiantato contro un palo al termine di un inseguimento con i carabinieri. Una nuova perizia era stata richiesta dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini alla gip del Tribunale di Milano. Quest'ultima, però, ha rigettato la richiesta perché considerata "inammissibile".
La richiesta di una perizia era stata avanzata dalla procura lo scorso 7 ottobre per ricostruire "l'esatta dinamica" dell'incidente. Secondo gli inquirenti, infatti, le precedenti consulenze non consentivano di arrivare a stabilire "una ricostruzione univoca". I pm, in particolare, hanno ipotizzato un concorso di colpa tra l'amico di Ramy sopravvissuto, Fares Bouzidi, e il carabiniere che lo inseguiva: il primo per guida pericolosa, il secondo per avere mantenuto una distanza "inidonea" di circa 1,5 metri dalla moto prima dello schianto. Invece per Domenico Romaniello, l'ingegnere nominato come consulente dei pm, l'unico responsabile sarebbe il 21enne, mentre il militare avrebbe mantenuto un comportamento corretto.
Ramy, l'ultimo ribaltone dei pm: chiesta un'altra perizia
Altro giro, altra richiesta di perizia. La Procura di Milano ha formulato un'altra richiesta al gip di disporre una ...Lo scorso 14 ottobre, la gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo aveva rigettato la richiesta considerando "carente il requisito della specificità della richiesta". Di qui la richiesta dei pm di una nuova perizia per analizzare specificamente la distanza tra i due mezzi prima dell'incidente e le possibili manovre di emergenza che avrebbero potuto essere eseguite per evitare la morte del 19enne. Ma di nuovo la gip ha detto di no, depositando in Tribunale l'istanza di rigetto di una richiesta considerata "una forzatura" giuridica. I due pm adesso possono decidere se impugnare o meno l'ordinanza.

