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Riserva militare, i nuovi soldati saranno come Rambo tecnologici

La proposta di Guido Crosetto ai raggi X: un grande serbatoio di riserva di personale addestrato e altamente specializzato
di Pietro Senaldivenerdì 28 novembre 2025
Riserva militare, i nuovi soldati saranno come Rambo tecnologici

3' di lettura

Classe 1985: hanno quarant’anni oggi gli ultimi najoni, i ragazzi della leva obbligatoria. Il servizio militare per tutti è stato abolito dal primo gennaio 2005. Scelta giusta, perché era un grande spreco di tempo, di denaro pubblico e non lo faceva quasi più nessuno, optando la maggioranza dei coscritti per un più agevole e modaiolo servizio civile, chissà perché mai esteso alle donne.

Matteo Salvini lo ha rilanciato più volte, perché signora mia bisogna dare una raddrizzata a questa gioventù smidollata. In effetti, costringere i maranza in caserma ad ammazzare i pomeriggi in paranoia in divisa grigioverde sarebbe sempre meglio che vederli accoltellare i coetanei nelle notti milanesi. Alle 22.00 al più tardi contrappello e un’ora dopo in branda a luci spente. Chi sgarra, non torna a casa.

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A sparare, non si imparava. Si tornava a casa spesso pure più grassi, perché chissà cosa mettevano nel rancio. Un po’ di disciplina sì, ma a tempo. Quello militare, per professionisti e non, è un mondo chiuso: finché ci sei, non esiste quasi altro; fuori, a nessuno importa dite, un fantasma, sospeso dalla vita. Con il congedo, sparivano in un giorno per sempre tutte le uniche facce viste per un anno, perché dei militari italiani non gliene mai importato nulla a nessuno, tanto meno a chi li mandava al fronte. Questo era il servizio militare obbligatorio italiano, dove non si faceva nulla di importante e per questo ogni stupidaggine veniva ingigantita come se uno avesse rivelato i piani di guerra al nemico. Tranquilli ragazzi, non tornerà.

L’alba definitiva, quella del giorno 365, è sorta per sempre. Anche perché, già oggi i giovani emigrano a decine di migliaia senza obblighi di leva; casomai arrivasse la cartolina, è facile prevedere che tutti la interpreterebbero come un foglio di via. Solo che, a differenza dei clandestini, i nostri figli se ne andrebbero al volo.

Sì è vero, i venti di guerra soffiano più adesso che nei primi anni Novanta o all’inizio di questo secolo, benché allora fossimo in missione di pace molto bellica prima in Somalia poi in Afghanistan, con tanto di morti sul campo. È vero anche che il ministro della Difesa ieri, e non per la prima volta, è tornato a paventare la reintroduzione di una sorta di leva non professionista. Lo stanno facendo già Francia e Germania e Guido Crosetto ha precisato che «esistono motivi di sicurezza che rendono importante farlo» anche per noi.

Ma sarà tutt’altra cosa: si chiamerà “nuova riserva militare selezionata e operativa”, e già questi due aggettivi marcano una distanza abissale con quel che fu la naja. Il Parlamento ha un anno e qualcosa per approvarla, sempre che l’opposizione non salga sulle barricate accusandolo di volersi così costituire una forza pronta a entrare in azione per un golpe di destra.

Sarà una sorta di grande serbatoio di riserva di personale costantemente addestrato, pronto a entrare subito in azione nel caso la sicurezza nazionale lo richiedesse. Gente altamente specializzata, ingegneri, informatici, scienziati, adusi alla guerra ibrida, alla cybersicurezza e a tutto quello che, sul fronte del Donbass, non consente a nessuno di vincere ma fa continuare a morire nel fango la soldataglia.

Per la verità i riservisti, da un paio di decenni già ci sono, perfino tra i giornalisti. Persone che decidono di regalare qualche mese all’esercito, più che altro per prendersi una pausa dal logorio della vita moderna, come reciterebbe un vecchio spot pubblicitario. I Crosetto old-boys però saranno tutt’altro, una sorta di Rambo della tecnologia, pare di capire. E ben vengano allora; a patto di tenere a mente che, visto che non è più tempo di fare il soldato in Val Pusteria tra nonni cattivi e zaini pesanti, qualche miliardata sul riarmo è necessario investirla, a meno che non si voglia che gli sforzi e le abilità dei nostri super professionisti selezionati delle nostre forze armate siano operativi soprattutto sulla Play-Station.