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Garlasco, "Alberto Stasi era sotto-choc": Milo Infante, una tragica verità?

lunedì 8 dicembre 2025
Garlasco, "Alberto Stasi era sotto-choc": Milo Infante, una tragica verità?

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Nella puntata di oggi, lunedì 8 dicembre, di Ore 14 in onda su Rai 2 si è tornati a parlare del delitto di Garlasco. Milo Infante si è prestato a un duro sfogo, definendo Alberto Stasi il “colpevole perfetto”: una sintesi amara di come, secondo il conduttore, nel tempo si sia costruita una colpevolezza fatta di indizi poi progressivamente messi in discussione, senza che però il quadro sia mai stato realmente chiarito fino in fondo. Anche se Stasi è condannato con sentenza definitiva.

L’attenzione resta puntata sul 18 dicembre, data in cui terminerà l’incidente probatorio in corso, destinato a definire nel dettaglio la posizione di Andrea Sempio, oggi indagato per concorso in omicidio. Amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, Sempio non vuole essere interrogato, come ha spiegato il suo legale Liborio Cataliotti, che affianca Angela Taccia dopo la revoca del mandato a Massimo Lovati.

Un nodo è rappresentato dalla perizia affidata dal Tribunale a Denise Albani sul Dna rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi. L’esito parla di una compatibilità tra il "forte" e il "molto forte" con la linea paterna di Sempio, ma resta aperta la questione di un ulteriore profilo genetico, indicato come "Ignoto 2". Un elemento che Infante definisce "strano", anche perché l’indagato sostiene di non essere stato solo in casa nei giorni precedenti al delitto e ci sarebbe almeno un’altra persona ancora senza nome.

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Sul punto interviene anche Piero Colaprico: "Questo resta un caso importante, non ci sono paragoni con tutti gli altri casi dal dopoguerra a oggi. Ora dovremmo fare uno sforzo di razionalità, provando ad avere tutto quello che abbiamo sotto gli occhi e guardarlo per quello che è. Non possiamo escludere che questo sia frutto di una contaminazione, lo dico senza polemiche o con l’intento di fare contaminazione. Chi è questo Ignoto 2? Magari è un tecnico di laboratorio, come era Ignoto 3". Parole a cui Infante replica: "Teoricamente no, dovremmo già avere escluso questo".

Il confronto si sposta inevitabilmente su Stasi e sulla sua condanna. Monica Leofreddi osserva: "Non l’abbiamo nemmeno per la condanna di Stasi", mentre Colaprico ribadisce: "È una condanna indiziaria, avvenuta su una serie di indizi ritenuti dai giudici concordanti. Il giudicato per me in Italia è sempre importante... ma ancora non ci sono".

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Ed è qui che Infante si presta allo sfogo, ricordando come molti degli elementi chiave dell’accusa sarebbero venuti meno nel tempo. "Il movente della pornografia non c’è, sul dispenser ci sono altre sette impronte alle sue e non si trova sangue, il suo racconto relativo al ritrovamento del corpo è tipico di chi è sotto choc... Il mancato alibi riguarda solo pochi minuti". Insomma, "Alberto Stasi era il colpevole perfetto". Ma, forse, non era colpevole. Su questo, Leofreddi chiude ricordando: "Per anni il suo alibi era stato cancellato... Hanno addirittura spostato l’orario della morte in base a quanto trovato sul computer". Il fronte innocentista, inesorabile, si allarga.