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Garlasco, Sempio si sfoga: "Ho visto persone dispiaciute. Quello mi ha dato fastidio"

sabato 20 dicembre 2025
Garlasco, Sempio si sfoga: "Ho visto persone dispiaciute. Quello mi ha dato fastidio"

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"C'è una tifoseria ormai schierata che ce l'ha con me. Parlo proprio di pubblico, parlo di persone non parlo di inquirenti o che. C'è proprio una parte che ormai è schierata come in una partita di calcio: ce l'hanno con me e via". Così Andrea Sempio, intervistato durante la puntata di stasera di Quarto grado su Rete 4, commenta gli ultimi sviluppi della inchiesta sul delitto di Garlasco che lo vede indagato per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto la mattina del 13 agosto del 2007. 

 "Quella è stata una cosa che a un certo punto mi ha dato fastidio, perché posso capire i dubbi, posso capire che la narrazione che ci può essere sui media, magari, ha convinto alcune persone - spiega -. Però, lì ho proprio visto persone dispiaciute che ci fosse magari qualcosa a mio favore e quella è la cosa che un pochino mi ha dato fastidio. Il resto, insulti o che, possono sparare tutto quello che vogliono, non mi tocca. Che Natale passerò? Il più possibile sereno, ma comunque con quella nuvola all'orizzonte che sta sempre lì e che non puoi mandare via".

"Non è un bel periodo, ovviamente ci sono forze che ce la stanno mettendo tutta per abbattermi. Io credo che, come ho già detto, se non verrà fuori un appiglio forte tecnico allora bisognerà creare il 'mostro'". 

Ai microfoni di Quarto grado si è sfogato anche Giuseppe Sempio, padre di Andrea: "Non è un Natale. Esci di casa e pensi che lo sia, ma per noi non lo è". "Se ho ancora voglia di difendermi? Adesso più di prima. Adesso - sottolinea - si diventa cattivi. Noi stiamo i piedi per la cattiveria, la rabbia. È una vigliaccheria che si ripresenta di nuovo e che va avanti. Noi non avevamo niente da nascondere. Qui non c’è niente da nascondere. Mio figlio non c’entra niente. A casa mia i ragionamenti non si fanno più. Deve farli la giustizia. Noi sappiamo che la verità è la nostra, è solo la nostra. E ci sentiamo chiusi in un barattolo".

"La cifra di 20-30 euro si riferiva più che altro a un prospetto di spesa che dovevamo affrontare - torna infine sul celebre 'pizzino' ritrovato a casa sua -. Si parla sempre dei 20-30mila di cui dice la Finanza. Era un prospetto di spesa fatto in casa, un ragionamento sul capitale che avevamo tra banca e posta per affrontare le spese. Non c’erano 20-30mila scritti: era solo un’ipotesi, un conto fatto in casa".

La scritta 'archivia', spiega il padre di Sempio, "era solo una cosa che volevo capire io dagli avvocati: cosa significasse l’archiviazione, il contesto dell’archiviazione, che cosa comportasse". Il secondo foglietto trovato lo scorso 26 settembre, con la scritta "1000 Lovati, 10000 Garofano", è invece "un promemoria di quello che si pensava di arrivare ad affrontare, certe spese legali di mio figlio".