'Askatasuna non si tocca, la difenderemo con la lotta"' e "Askatasuna vuol dire libertà". Sono questi alcuni degli slogan che hanno accompagnato poco fa il via del corteo promosso contro lo sgombero del centro sociale torinese. "È il momento di mandate un segnale chiaro a questo governo militare che ha paura di noi", hanno detto dal microfono. Numerose le bandiere della Palestina, del movimento No Tav ma anche di partiti politici e cartelli.
E ancora: "Questa è la Torino che fa la differenza, questa è la Torino che non abbassa la testa. Oggi in piazza c'è la Torino partigiana. Questa è la forza che abbiamo nei nostri cuori e che ci porta oggi in piazza. La storia siamo noi, la storia la stiamo costruendo insieme. L'attacco all'Askatasuna é un attacco alla città. Per noi la voglia di lottare va oltre a tutto questo!". Poi la minaccia: "È solo l'inizio". In poco temo sono iniziate le tensioni con la Polizia che ha impedito ai manifestanti di recarsi verso la sede sgomberata.
Quando infatti i manifestanti sono giunti in corso Regina Margherita, tentando di avvicinarsi al centro sociale sgomberato, per disperdere la folla le forze dell'ordine hanno azionato gli idranti. Mentre il corteo continuava ad avanzare con i manifestanti che hanno capovolto diversi cassonetti per la strada, lanciando pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine, gli agenti hanno risposto con il lancio di lacrimogeni. I disordini stanno continuando in un quartiere totalmente presidiato.




